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Cos’è la ‘fase di calibrazione’ del latte materno

Si chiama ‘fase di calibrazione’ ed è un momento molto importante dell’allattamento naturale del neonato (sapevi che è partita una nuova campagna pro-allattamento?). In pratica è una sorta di rodaggio che permette al seno della neo-mamma di produrre il latte nelle quantità ideali per il suo bambino. Un momento delicato e prezioso, dunque, che va vissuto con serenità e senza particolare apprensione.

Una donna che ha appena avuto un bambino, soprattutto se si tratta del primo figlio, ha spesso la testa piena di dubbi e domande su quanto e quando deve attaccare il bebè al seno (da leggere le 5 regole per allattare a lungo e bene).

In realtà è lui stesso che ce lo fa capire fin da subito, piangendo, socchiudendo le labbra, girando la testina su un lato, emettendo qualche piccolo suono. Tutti segnali preziosi che di fanno capire che il neonato vuole essere attaccato e va assecondato dal momento che proprio la suzione mette il moto la fase di calibrazione: più il bimbo fa poppate, più le unità operative della ghiandola mammaria (i cosiddetti acini) si attivano.

Inoltre in questo modo aumentano i recettori che devono captare i messaggi inviati dalla prolattina, l’ormone che stimola la produzione del latte materno; infine, il seno viene svuotato al meglio (come farlo?).

La fase di calibrazione inizia subito dopo il parto e dura per le prime 4-6 settimane di vita del bebè accompagnando il passaggio dal colostro al vero e proprio latte che più si adatta alle esigenze nutritive del neonato. Merito della calibrazione, ma, soprattutto, della suzione continua da parte del bambino.

Nella primissima fase di calibrazione è meglio dare al bimbo entrambi i seni cominciando sempre da quello con cui abbiamo finito la poppata precedente.

Un’altra fase di latte calibrato sarà utile anche quando, tra il secondo e il quarto mese di vita dei neonato, potrà verificarsi una diminuzione fisiologica del latte materno, dovuta soprattutto alla stanchezza della mamma. E’ in questo momento che si potrebbe cedere alla tentazione di passare al latte artificiale.

Per superare il momento delicato la donna deve riposare ed evitare ogni sforzo inutile, chiedendo anche l’appoggio del partner. Più serene sarà facile adeguarsi al fabbisogno di latte del bambino, che è ovviamente aumentato, allungando oppure aumentando le poppate.