È una domanda frequente che suscita molta curiosità. Sicuramente un vortice di emozioni forti e contrastanti, vissuti e gestiti in modo diverso da donna a donna, indipendentemente dal fatto di essere alla prima o ad una gravidanza successiva. Cosa si prova il giorno prima del parto? Nonostante sia passato qualche anno, ne ho un ricordo intenso che, ancora oggi, mi emoziona.
Il parto era previsto per la fine di Maggio. La gravidanza, la prima, era trascorsa serenamente. All’ennesima visita di controllo la ginecologa, preoccupata per un invecchiamento precoce della placenta e l’arresto di crescita della bimba decide per il ricovero esortando con questa esclamazione “ti ricoveriamo così domani stimoliamo il parto per far nascere la bimba!”. Era l’11 Maggio. Ancora oggi ricordo il vortice di emozioni così forti e contrastanti che ho provato. Dopo 9 mesi avrei visto il viso della mia bimba; l’avrei tenuta tra le braccia, avrei sentito il suo odore. Nello stesso tempo mi domandavo se sarei stata in grado di aiutarla a nascere.
La paura di non essere in grado di affrontare il dolore, il timore di qualche imprevisto mi agitavano. Mi tornavano in mente i discorsi dell’ostetrica durante il corso preparto sull’importanza di coordinare le contrazioni con le spinte. Per non parlare della respirazione.
Sì in teoria era chiaro, più o meno, il problema era la pratica, con tutte le sue incognite. La preoccupazione che, per qualche problema, forse un cesareo o peggio qualche problema alla piccina non l’avrei potuta tenere subito in braccio, non l’avrei potuta allattare; altra incognita; ma poi mi ripetevo “ora ci siamo! Tocca a noi; sarà la prima cosa bella che faremo insieme!. Il pensiero di questa prima forte esperienza condivisa con questo esserino tanto atteso e già amato insieme al mio compagno mi incoraggiava, facendomi sentire forte ed in grado di affrontare tutto questo, facendomi sentire una mamma.
Alla gioia immensa per la nascita imminente e l’avvicinarsi del primo incontro, del primo abbraccio, era forte il desiderio di sentirla ancora dentro di me; sentirla muovere e scalciare. E che calci! Sensazioni di una presenza viva dentro la mia pancia, davvero indescrivibili: dalle prime bollicine a movimenti ondulatori fino ai calci che creavano buffi bozzi sul pancione. Non avrei più sentito tutto questo e un po’ mi dispiaceva. Tutto questo sarebbe cambiato per trasformarsi in una relazione diversa, ma sempre profondamente intensa.