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Cosa fare quando il bambino ha un amico immaginario

Alzi la mano chi nella propria infanzia non ha mai avuto un amico immaginario, un’entità chiamiamola così, con cui giocare e condividere i propri sentimenti. Questa sorta di rappresentazione mentale dei bimbi è un’esperienza formativa molto utile sia per la loro crescita, sia per il loro sviluppo e non c’è controindicazione alcuna affinché i bambini possano far riferimento all’amico immaginario in quanto, ciò non è indicativo di una qual si voglia forma di disturbo.

L’amico immaginario è un amico speciale, di cui il bambino ha totalmente fiducia, può essere un umano, o non umano, oppure un animale ed il più delle volte rispecchia quello che il bambino vorrebbe essere.

Generalmente il piccolo si trova a giocare, a conversare e a consolarsi con una entità frutto della sua sola immaginazione. Tale rappresentazione mentale, è probabile che faccia la sua “comparsa” quando il bimbo si sente maggiormente solo ed ha il bisogno di relazionarsi con un “altro”, che non è al momento disponibile nella realtà, e per questo motivo prova ad immaginarlo nella sua testa.

L’amico immaginario è buono e simpatico e soprattutto non farà mai un torto al bambino, pertanto infonde in lui fiducia e rassicurazione.

I genitori, non devono preoccuparsi se vedono il proprio figlioletto interloquire con una entità invisibile; ne tantomeno devono cercare di convincerlo del fatto che il suo “amico” non esiste.

E’ del tutto normale che nel percorso di crescita possa verificarsi questa sorta di “finzione”. Tuttavia è opportuno anche che i genitori stessi non confondano questa propensione a giocare in solitudine con un’eventuale inclinazione all’isolamento. Avere un l’amico immaginario consente di scaricare tutte le emozioni negative come tensioni, preoccupazioni e paure e di arricchire la personalità del bambino.