baby sitter

Cosa fare il primo giorno da baby sitter

Cosa deve fare la baby sitter il primo giorno di lavoro

Dopo tanti colloqui, finalmente abbiamo la possibilità di fare il lavoro che tanto amiamo, a contatto con i bambini. Ci sentiamo preparate e competenti. Ma cosa fare il primo giorno da baby sitter? Come conquistare la fiducia del piccino che ci verrà affidato e dei suoi genitori?

Per i bambini è fondamentale mantenere i ritmi della quotidianità. Una volta stabiliti gli orari di lavoro con i genitori, proponiamo di iniziare qualche giorno prima, per essere presenti quando c’è la mamma. In questo modo sarà più facile conoscere il bambino.

Dagli orari dei pasti a quelli della nanna. Soprattutto quali sono i rituali che tranquillizzano e danno sicurezza al piccino. Alcune mamme adagiano il bebè nel lettino e gli cantano una specifica ninna nanna, altre preferiscono usare oggetti transazionali, come pupazzi e ciuccio.

Chiediamo alla mamma di farci vedere come prepara il pasto per il figlio. Quante dosi di latte o, se siamo nella fase dello svezzamento, come prepara la pappa. Il bambino mangia seduto sul seggiolone? Oppure a tavola? Quali sono i piatti che usa? Viene imboccato oppure è autonomo?

primo giorno baby sitter

In questo modo, il passaggio dai genitori alla baby sitter sarà meno traumatico per il bambino. Con la mamma presente vedremo anche il posto degli oggetti che ci servono. Magari dove trovare il pannolino e l’occorrente per il cambio o il bagnetto. Da esperte osservatrici capiremo quali sono i giochi che preferisce ed alcuni tratti del suo carattere.

I primi giorni potremo proporgli proprio quelli e, man mano che conquistiamo la sua fiducia, mostrargliene di nuovi. Stabiliamo con i genitori la possibilità di portare fuori il bambino. Se è necessario usare l’automobile chiediamo il seggiolino, per i vari spostamenti.

Frequentando la famiglia sarà più semplice capire le eventuali regole che vengono imposte, come ad esempio sistemare i giochi, non urlare. Un aspetto importante del lavoro di baby sitter è la continuità educativa tra genitori e baby sitter.

Se riusciamo a conoscere il bambino un po’prima, già dal primo giorno il distacco dai genitori sarà meno complicato. Dal canto loro, la mamma ed il papà avendo visto come riusciamo a giocare con lui o lei, saranno più sereni. Noi ci sentiremo più sicure, conoscendo l’ambiente e le persone.

Cosa fare il primissimo giorno da baby sitter. Aspettiamo che il bimbo saluti i genitori, senza intervenire prendendolo in braccio. Diamo il tempo alla diade di salutarsi. Sarà la mamma a incoraggiare il figlio a stare con noi.

Se il bambino dorme quando la mamma esce, una volta sveglio spieghiamoli che staremo con lui finché non rientra la mamma. Proponiamoli di fare colazione, ascoltando le sue curiosità e domande che gli permetteranno di conoscerci meglio.

Quindi la proposta del gioco che preferisce lo renderà felice, facendogli sentire meno la mancanza della mamma. I bambini sono molto curiosi, alcuni ci faranno tante domande dal perché la mamma li abbia lasciati con noi, se abbiamo figli, eventualmente perché no,…è il loro modo di stabilire una relazione con chi hanno davanti.

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Alcuni, furbetti, ci chiederanno di poter fare cose vietate dai genitori, come mangiare dei dolci fuori dagli orari della merenda. Altri proveranno a non mettere i giochi a posto. Per non parlare della pulizia di denti e mani. Ricordiamoci che noi siamo gli adulti e, per conquistare la loro fiducia, non possiamo cedere.

Spieghiamo chiaramente che le regole vanno rispettate anche con noi, con voce calma e ferma, senza bisogno di urlare o accigliarci. Mantenere le regole e la ritualità è necessario per dare al bambino sicurezza e confini.

Infine potrà capitare di non condividere una linea educativa o una regola, stabilita dai genitori. Certo, in questo caso faremo più fatica a farla rispettare. Ricordiamoci che non siamo noi i genitori del piccino che ci hanno affidato.


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Per non creargli confusione, manteniamola. Cerchiamo di capire il motivo ed il perché non la sentiamo affine con le nostre idee. Solo in seguito potremmo confrontarci con i genitori, possibilmente parlandone quando non è presente il piccino.