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Consumo di caffè da parte di mamma e papà: rischio aborto

Lo stile di vita influenza notevolmente il benessere durante la gravidanza e l’andamento della stessa: è così che fumo, obesità, alimentazione scorretta, consumo anomalo di caffè (e tanto altro ancora) possono determinare cambiamenti relativi alla gestazione. Lo stile di vita conta: queste sono le conclusioni di uno studio condotto in America da parte del “National Institute of Child Health and Human Development“.

Nello specifico, i ricercatori desideravano indagare circa alcuni fattori di rischio, sia per la mamma che per il papà: età avanzata, consumo di caffè, fumo, assenza attività fisica. Tutto ciò veniva messo in relazione all’incidenza degli aborti spontanei.

Le coppie seguite sono state 344, e ad ognuna è stata data l’indicazione di trascrivere quotidianamente i propri comportamenti (soprattutto quelli meno salutari) assunti non solo nel corso dell’inizio di una gravidanza, ma anche in epoca pre-concezionale.

Oltre la forte correlazione tra aborto spontaneo ed età avanzata materna, gli studiosi hanno evidenziato che l’aborto spontaneo aumentava proprio nel momento in cui nella coppia esisteva l’abitudine di un consumo eccessivo di caffè, mentre l’alta incidenza di aborti si abbassava notevolmente se la donna assumeva integratori vitaminici.

In realtà, si parlava di caffè facendo riferimento alla caffeina e a tutte le sostanze che la contengono: caffè, tè, bevande zuccherate o energizzanti. Il rischio infatti si faceva più elevato in queste gravidanze, con una corrispondenza del 70 % (su 98 casi di aborti spontanei in toto) per le donne che consumavano queste sostanze più volte al giorno (circa 300 mg di caffeina al giorno).

Inoltre, interessante il coinvolgimento dei papà nello studio, proprio perché il consumo eccessivo di caffè potrebbe indurre delle modifiche a carico degli spermatozoi, con cambiamenti del materiale genetico trasmesso al piccolo embrione.

Probabilmente, le maggiori problematiche sono associate alla vasocostrizione a livello tissutale che la caffeina produce, anche a livello uterino, così da mettere in difficoltà il corretto impianto dell’embrione.

Gli studi fatti aprono ampiamente una nuova finestra sul mondo della prevenzione, considerando l’importanza non solo della caffeina ma anche soprattutto del consumo di integratori multivitaminici in epoca pre-concezionale e nel corso delle prime settimane di gestazione con ruolo chiave, come sappiamo benissimo, attribuito proprio all’acido folico.