Con questo articolo non vogliamo, naturalmente, come sembra dire il titolo, insegnare con 400 parole o poco più a nuotare ai nostri figli; non ambiamo a tanto 🙂 , ma vogliamo parlare di come approcciare al meglio l’acqua con e per i nostri figli, in questo periodo di vacanze estive, che per gli italiani, significano quasi sempre, vacanze fatte al mare.
Abbiamo parlato tante volte dell’importanza di far amare l’acqua ai bambini, fin dalla più tenera età, fin dal primo bagnetto, come raccontavamo qualche mese fa in questo articolo. Perché questa è sempre la prima cosa da fare per avvicinare i bambini a una cosa nuova: non fargli avere paura della stessa!
E tutti gli istruttori di nuoto che vorrete consultare vi diranno la stessa cosa: prima di buttare ogni bambino nell’acqua di una piscina o del mare, bisogna fare in modo che impari ad amare tale elemento, e che veda l’acqua come un grande elemento di gioco e divertimento.
Infatti su questa idea di gioco si basano i corsi di nuoto per neonati, che sono più corsi di educazione all’acquaticità che dei veri e propri corsi di stili di nuoto. L’età adatta per i corsi di nuoto è dai 6 anni in su, ma prima si può educare i nostri figli ad amare e non aver paura dell’acqua.
Iniziando già a mare: mamme e papà giocate con lui nell’acqua, dove si tocca, insegnandogli a non allontanarsi da solo dove invece non si tocca, portandolo con voi un po’anche dove non si tocca, semmai con i braccioli per fargli provare l’ebbrezza di mantenersi per pochi istanti da solo a galla. Sempre piccoli passi per divertirsi insieme e fargli capire la bellezza, ma anche la grandiosità e il pericolo del mare.
Inoltre l’istruttore di nuoto con cui ho parlato, per caso proprio in questi giorni, mi ha spiegato che molto spesso i genitori sono il primo problema da affrontare nell’insegnare il nuoto ai loro figli. Perché l’istruttore di nuoto, così come le maestre a scuola o qualsiasi altra figura educativa che il bimbo incontra sulla sua strada, prima di insegnare qualcosa della loro disciplina, qualsiasi essa sia, devono insegnare l’educazione ai bambini.
Insomma una leggera critica verso noi genitori che pensiamo che mandando a scuola di nuoto o di judo o di calcio i nostri bambini, questa sia una maniera per dargli la disciplina, quando noi siamo i primi che non siamo capaci o non vogliamo dargliela da soli.
Qualsiasi tipo di educazione, anche quella all’acquaticità, che aiuta il bambino come dicono gli esperti ed è “di fondamentale importanza per la migliore crescita, formazione e presa di coscienza del proprio corpo” ha bisogno anche di disciplina e ancor più uno sport come il nuoto che “prima si comincia, anche come un gioco, e migliori risultati si possono ottenere” semmai in futuro.
E la disciplina ai nostri bambini la possiamo iniziare a insegnare, anche noi genitori, giocando semplicemente in acqua con i nostri figli, non dimenticando che agli spruzzi d’acqua per gioco sul viso, può seguire un giusto consiglio e insegnamento.