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Come scegliere il ciuccio più adatto

Rilassa, consola, rassicura, concilia il sonno, addirittura dà un senso di protezione: cos’altro serve per capire il motivo per cui tantissimi bebè riescono ad abbandonare il loro adorato ciuccio (a proposito, ciuccio sì o no?)con enorme fatica e dispiacere? Mio figlio, per esempio, rientra a pieno titolo nella categoria dei ‘mai senza il mio ciuccio’: già tremo al solo pensiero di quando, in tutti modi, dovrò toglierglielo definitivamente (come togliere il ciuccio?). Ma ciò detto come facciamo a scegliere il ciuccetto ideale per nostro figlio? Cerchiamo di capirlo insieme con questa mini-guida.

La prima domanda riguarda il materiale di cui è fatto un ciuccio, lo scegliamo in lattice o silicone?

Le tettarelle di silicone sono indeformabili, non hanno odore né sapore e non si rovinano nemmeno dopo molte sterilizzazioni.

Di solito il ciuccio in silicone è quello più consigliato fino alla fase della dentizione del bambino (quindi tra i 4 e i 6 mesi), dopodiché sarà opportuno controllarla spesso perché potrebbe rompersi sotto l’effetto dei dentini aguzzi nuovi di zecca.

Diversi i ciucci con la tettarella in lattice che si deformano facilmente con l’uso, hanno un odore e anche un sapore particolare propri del materiale. Tuttavia sono più resistenti e, quindi, consigliabili dopo i 6 mesi.

Compriamo un ciuccetto a ciliegia oppure a goccia? La ciliegina ricorda la forma del capezzolo della mamma e per questo il neonato la trova ‘gustosa’ fin dai primi giorni di vita. La tettarella a goccia, invece, dalla forma ovale si adatta meglio al suo palato dal punto di vista anatomico per non deformarlo, quindi lo scegliamo se nostro figlio non può fare proprio a meno del ciuccio. In questo caso può capitare che il bimbo giri spesso il ciuccio tenendolo in bocca vanificando la funzione di adattarsi per bene al suo palato: si ovvia al problema acquistando la tettarella a goccia formato simmetrico, cioè regolare.

Un’altra parte importante del ciuccio è il cosiddetto ‘scudo’ che deve essere forato per permettere una giusta ventilazione, oltre che di dimensioni adeguate all’età del bambino.

Poi c’è l’anello (non tutti i ciucci ne sono forniti) che dev’essere fatto in modo che, nel caso il bimbo lo introduca nella bocca, lo possiamo agganciare ed estrarre facilmente.

Infine c’è il cappuccio che serve a difendere il ciuccio da eventuali microbi quando il bimbo non lo usa. Per quanto riguarda la pulizia, il ciuccio va sterilizzato fino a quando il bimbo ha 6 mesi, poi basterà lavarlo nell’acqua.