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Come prepararsi psicologicamente al parto

Avere un bambino è un’esperienza intensa ed emotivamente carica che difficilmente si può spiegare o far comprendere appieno a chi non l’ha vissuta. Un evento che segna in maniera indelebile la vita di una donna, ma porta con se anche tante paure e ansie. È naturale averne, è allo stesso modo naturale cercare di arrivare all’incontro fatidico con il proprio piccolo nelle migliori predisposizioni possibili. I timori si possono fugare preparandosi psicologicamente al parto.

La prima cosa da fare è cercare di viverlo come un evento naturale, la futura mamma non è una paziente e la gravidanza non è una malattia, anche se spesso eccessivamente medicalizzata. Un atteggiamento sereno aiuta ad affrontare la sofferenza, a viverla solo come necessaria comparsa, perchè protagonista assoluta sarà la nascita con il turbinio di gioia che porterà con sé. Tutti i timori vanno fugati parlandone con esperti o altre mamme, per questo è importante seguire un corso preparto. Ogni dubbio va chiarito, le rassicurazioni delle ostetriche e le spiegazioni dei medici aiutano la gestante ad affrontare al meglio il parto.

Farsi prendere dal panico è il primo errore da evitare: il dolore è solo uno degli aspetti di un momento complesso e delicato, unico e meraviglioso. Capire perchè si prova, cosa sono le contrazioni, cosa succede al corpo durante il travaglio aiuta a gestire al meglio le dinamiche della nascita. Tutte queste raccomandazioni insieme a tecniche di respirazione e rilassamento, fanno parte di un processo chiamato psicoprofilassi del parto, metodologia fondata sul principio che una corretta preparazione psicologica al parto aiuti realmente la donna nella gestione del dolore fisico.

Naturalmente ogni futura mamma è diversa, le soglie di sopportazione del dolore sono variabili, i travagli possono essere più o meno lunghi e difficoltosi. Comunque sia, una volta arrivato il momento, una corretta preparazione razionale ed emotiva può fare la differenza. La mente umana ha grandi poteri, certo non può cancellare il dolore del parto naturale, ma può aiutare a gestirlo al meglio, capendone i meccanismi e lavorando sulla paura. Perchè è proprio la paura, alla fine, ad ampliare la sofferenza.