Gestire i bambini aggressivi è un problema molto sentito dalle madri ed anche da noi docenti. Secondo Donald Winnicott, psicologo dell’infanzia, l’aggressività è un nucleo di energia non controllata che diviene patologica quanto eccessiva e che richiede particolari competenze per essere compresa ed incanalata nelle giuste modalità. Cerchiamo di capire quindi da dove proviene e com’è possibile indirizzare le nostre forze nel giusto modo affinchè sia ben canalizzata e non sfoci in violenza.
In primis il comportamento aggressivo coincide con una richiesta di aiuto gridata a piena voce. Quali possono essere le cause di tale richiesta? Potrebbero essere fattori psichici quali: depressione, irrequietezza, iperattività (ADHD), ansia o fattori ambientali di natura educativa: se i genitori alzano le mani, se cercano di educare alle regole con la violenza, i bambini imparano che con questa si ottengono le cose e la applicano nella vita quotidiana.
I bambini aggressivi imitano ed imparano, poi agiscono di conseguenza; non si può certo condannarli! È importantissimo quindi educare senza violenza. La violenza, l’aggressività consente alla famiglia di avere un bambino obbediente non perché abbia scelto di esserlo, ma perché ha timore, paura; inoltre poiché non riesce ad instaurare con i genitori un rapporto di fiducia, stima, di reale affetto, con la crescita può trasformarsi in un adulto violento/criminale. Un bambino che viene amato, guidato, seguito, non ha necessità di agire in modo aggressivo. L’aggressività è un segnale di mancanza, di deprivazione, di svantaggio.
Valutate con onestà se le ragioni di tale aggressività siano legate ad una modalità sbagliata nella vostra relazione con il bambino o se le ragioni possano essere altre; la televisione, i videogiochi se utilizzati in eccesso potrebbero esserne la ragione principale. La televisione se vista per troppo tempo e con contenuti non adatti all’età può nuocere seriamente, allo stesso modo possono nuocere i videogiochi interattivi con contenuti violenti che prevedono un coivolgimento diretto del bambino che impara rapidamente a relazionarsi in manieta del tutto innaturale ed inadatta.
Se non riuscite a trovare una soluzione rivolgetevi infine ad uno psicologo dell’età evolutiva che, presumibilmente grazie ad un lavoro di tipo comportamentale, riuscirà ad aiutare il bambino ad esprimere il disaggio in modo diverso, a verbalizzare il suo dolore e a trovare insieme a lui strategie idonee alla gestione della rabbia.