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Come capire se il bimbo è pronto per l’asilo

Il terzo compleanno del piccolo è ormai vicino e bisogna decidere se mandarlo all’asilo oppure tenerlo ancora a casa. Il lavoro e altri impegni spesso ci costringono a scegliere la prima ipotesi, ma come capire se il bambino è pronto? L’asilo darà al piccolo nuovi compagni di gioco, adulti disposti ad accudirli con cura e gli insegnerà a cavarsela senza il vostro aiuto in una comunità nuova.

Per fargli vivere un’esperienza di gruppo prescolare, il primo passo da compiere è accertarsi che sia pronto ad una esperienza simile.

Uno degli indizi più importanti è la volontà del bambino di allontanarsi da voi per breve tempo. Se preferisce ancora passare tutto il tempo vicino a voi, cavarsela da solo costituirebbe uno sforzo enorme.

Sarebbe inoltre anche traumatico forzarlo ad accettare l’idea di non stare più a casa insieme alla sua mamma.

Se invece il piccolino dimostra di aver voglia di allontanarsi, se si interessa a conversare anche con gli alti adulti della famiglia,e a distaccarsi anche se per breve tempo dalla mamma, può voler indicare che non ha più bisogno di voi. Per un bambino che ha raggiunto questo stadio, sarà facile fare amicizia mentre un bambino ancora molto riservato potrà avere qualche difficoltà in più. Mostrare interesse per altri coetanei che giocano al parco, è pure un altro elemento prezioso per capire se il bambino è pronto ad inserirsi in un gruppo.

Oltre questi segnali, ad indicarci che il bambino è pronto per l’asilo vi sono alcuni aspetti di tipo pratico, come per esempio se è in grado di tenersi pulito e quindi di non bagnarsi. Qualsiasi gruppo di bambini accetterà tranquillamente qualche incidente di percorso , ma il bambino che non è ancora in grado di utilizzare da solo il bagno o il vaso come fanno gli altri, proverà sicuramente un pochettino di disagio.

Pertanto, se l’intenzione di mandarlo all’asilo è soprattutto una necessità per via degli impegni di lavoro è bene iniziare gradualmente ad insegnare al bimbo a capire e a provvedere da solo ai suoi bisogni fisiologici.
Avere tre anni non significa essere pronto al cento per cento a questa nuova grande esperienza: è un avvenimento totalmente nuovo che va affrontato gradualmente.