Come capire quando nascerà il bambino?
Ogni futura mamma vive la gravidanza in funzione di quello che sarà il parto; inoltre, tutte si chiedono quando avverrà il lieto evento. Questo accade un po’ per paura e ansia, e forse perché non si vede l’ora di abbracciare il proprio piccolo; tuttavia Ostetriche e Ginecologi non si esprimono mai con certezza, ma si aiutano in termini probabilistici. Infatti è possibile identificare una finestra temporale in cui la nascita avverrà, ma vanno sempre considerate variabili e condizioni che cambiano da donna a donna.
L’uso della cervicometria
La cervicometria, o misurazione ecografica della cervice uterina, definisce, in quasi l’85% dei casi, la data presunta del parto. Questo esame, che sfrutta gli ultrasuoni della sonda transvaginale, indica la probabilità che la nascita avvenga nella settimana successiva o meno; esso nasce come strumento protettivo dei parti prematuri, per prevenire le complicanze correlate alla nascita di un piccolo prima del giusto termine. Saccone, Berghella e Simonetti sono tre ricercatori italiani che hanno valutato l’affidabilità della cervicometria anche nelle donne con gravidanza a termine, quindi dopo le 37 settimane.
Studio sulla misurazione della cervice
Lo studio italiano ha rilevato i dati su un campione di 735 donne, a cui è stata misurata la cervice uterina in prossimità delle 40 settimane di gravidanza; è la prima volta che si dimostra una prevedibilità così alta, di un test solitamente destinato a un’altra categoria di gestanti. Infatti una misurazione al di sotto di 1 cm indica un parto imminente, anche a 9 mesi compiuti; invece se il collo misura più di 3 cm, la probabilità di parto nella settimana successiva si riduce al 40%. Questo “nuovo” parametro viene in aiuto di tutti gli operatori che in Sala Parto si trovano a stabilire il giusto momento per indurre il travaglio in gravidanza a rischio o protratta, o preferire un parto spontaneo a un taglio cesareo (o viceversa).