Come cambiano gli ormoni in gravidanza

L’ adattamento alla gravidanza comporta tantissime variazioni a carico del sistema endocrino e, quindi, nei confronti degli ormoni proprio perché si prepara l’ organismo della mamma al parto, all’ allattamento e, ancor prima, a creare un ambiente favorevole per il feto.

Tra le modificazioni ormonali visibili per la donna, quelle più evidenti riguardano la funzionalità dell’ ipofisi, della tiroide, dei surreni e l’ attività paratiroidea.

  • L’ ipofisi (la ghiandola che si trova a livello cranico e che influenza la quasi totalità delle attività endocrine in tutto l’ organismo) va incontro ad un processo di ipertrofia e iperplasia, quindi, di ingrossamento soprattutto per quanto riguarda le cellule responsabili della secrezione di prolattina, presente sia nel sangue che nel liquido amniotico e che poi sarà fondamentale nel processo della lattazione;
  • La tiroide è la ghiandola presente nel collo, davanti la laringe e la trachea. Malgrado l’impressione clinica che esistano variazioni di livelli nel sangue degli ormoni tiroidei (t3 e t4), la funzione della tiroide non si modifica totalmente in gravidanza. Spesso avviene un aumento del metabolismo basale, dipendente da un maggiore consumo di ossigeno da parte del feto, dell’ utero gravido e della placenta. Si verifica, comunque, un’iperplasia della ghiandola, senza entrare nel dettaglio del dosaggio plasmatico delle varie sostanze;
  • Le ghiandole surrenaliche vivono in prima persona le influenze dettate da parte degli estrogeni, inducendo variazioni di quantità circa cortisolo, aldosterone ed Angiotensina;
  • La funzionalità paratiroidea, invece, consente la facilitazione nella produzione di un metabolita attivo della vitamina D che consente alla mamma di assorbire maggiori quantità di calcio dalla dieta. .