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Come allattare un bambino adottato

Forse molte donne che si apprestano a diventare madri adottive di bimbi piccoli, non lo sanno, ma pur non avendo messo loro al mondo i pargoli, possono lo stesso nutrirli attraverso l’allattamento. Questo è importantissimo, soprattutto se si considera che la maggior parte dei piccini non ha ricevuto cure prenatali, perciò offrire latte materno può essere un aiuto fondamentale, oltre che utile a rafforzare il rapporto con la madre non biologica.

Logicamente, quando si decide di allattare un bambino adottato, bisogna concentrarsi principalmente sull’aspetto psicologico e della valenza che si vuol attribuire a questo gesto che per una madre adottiva, viene visto come coraggioso, e poi badare all’importanza nutritiva.

Per avere maggiori informazioni a riguardo, si possono consultare delle pubblicazioni come: “Nursing Your Adopted Child e BREASTFEEDING ANSWER BOOK; oppure ancora l’opuscolo intitolato Helping Love Grow: Parenting Adopted Children

Ma si può anche trovare in rete la bella storia di una famiglia americana: i Ryan. La donna, già madre di due figli naturali, una volta adottato anche una bimba, di nome Ainsley, le ha voluto “regalare” un sano nutrimento, così come era stato precedentemente per i suoi bambini. Ecco quindi, che prima di concretizzare l’adozione, la signora ha iniziato a stimolare i suoi seni attraverso una pratica di pompaggio giornaliera.

La stessa Leche League sostiene che, seppur in minima quantità, la maggior parte delle donne è potenzialmente capace di produrre del latte. Così molte madri adottive, con l’aiuto di un tiralatte usato ogni 2/3 ore, sia prima che dopo l’arrivo del bebè, sono riuscite ad indursi la lattazione.

Serve quindi, prepararsi precedentemente all’arrivo del pargolo, attraverso un processo costante di stimolazione del seno, o anche grazie ad uno strumento dal nome DAS (Dispositivo di Alimentazione Supplementare). Si tratta in realtà di un metodo singolare e che sfrutta l’utilizzo di una bottiglietta da riempire con del latte artificiale da portare al collo, ad essa, sono poi collegati due tubicini che vengono fissati sopra al capezzolo, così che il bebè riceva in contemporanea il suo nutrimento, stimolando la produzione nella donna.

Non resta quindi che augurare anche a queste neo madri speciali di godersi il momento magico con il proprio bambino, così come avviene per le madri biologiche.