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Come abituare il cane all’arrivo del neonato in 11mosse

Anche il cane è un membro della famiglia, e quando questa si allarga perché in casa arriva un piccolo bebè, proprio come succede fra fratello maggiore e minore, potrebbero scattare per l’amico a 4 zampe dei meccanismi di gelosia. Dunque è bene abituare il fidato animale domestico al neonato, prima ancora che questi varchi la soglia della dimora tracciandone il territorio come farebbe proprio un’altro cagnolino.

Fido” ha condiviso con la sua padrona 9 mesi di gravidanza, e certamente si è accorto di un cambiamento fisico della donna, non ne conosce però le conseguenze.

Infatti il neonato per il cane è un nuovo, piccolo essere vivente con odori diversi da quelli che è abituato a sentire.

Così bisogna riuscire a far accettare la presenza in casa di un nuovo componente della famiglia molto più delicato e fragile, incapace per i primi tempi, di giocare con la pallina con l’amico a 4 zampe. Ecco quindi dei consigli da seguire prima e dopo la nascita del figliolo:

  1. Visita veterinaria: è indispensabile per assicurarsi che il proprio cagnolino non abbia malattie che rappresentino un rischio per il neonato, anche se va precisato che il controllo andrebbe fatto abitualmente.
  2. Valutare un corso di obbedienza: sotto consiglio del veterinario, si potrà decidere se è il caso o meno di fargli seguire durante i mesi d’attesa un addestramento specifico, così che il cagnolino capirà cosa gli aspetta di lì a poco.
  3. Abituare il cane ai bambini: logicamente il fidato animale non va portato al parco dove ci possono esser bimbi grandi che corrono o lo infastidiscono, ciò infatti potrebbe creare il meccanismo opposto. Bensì può esser d’aiuto prima della nascita del bebè, iniziare a spalmarsi sulle proprie mani lozioni e creme che si intenderanno usare poi sul corpo del figliolo una volta nato, cosicché il cane si abituerà all’odore.
  4. Nato il bebè: nei giorni dopo il parto in cui si è ancora in ospedale, è giusto far portare sotto al naso del proprio animale un indumento non solo con il noto profumo della padrona assente, per giustificarne la mancanza, ma soprattutto una coperta o una tutina del piccolo appena nato, per far abituare “Fido” all’odore del lattante prima del suo arrivo.
  5. Arrivo del bebè in casa: è indispensabile che tornate nella propria dimora dopo i 3-4 giorni di assenza per il parto, qualcun’altro tenga fra le braccia il figliolo, mentre già sulla porta, la padrona si appresta a salutare il suo cane, facendogli subito capire quanto le è mancato.
  6. Primo incontro “Fido-bebè”: dopo aver salutato il cagnolino, arriva il momento dell’incontro con il nuovo arrivato, ecco quindi che è meglio metter al guinzaglio l’amico a 4 zampe, perché comunque non si può prevedere la reazione, bisogna farsi vedere calme e congratularsi con il proprio animaletto dopo che ha accolto il figliolo.
  7. Premiazione: soprattutto per i primi tempi, questa deve avvenire ogni qual volta che il cagnolino fa qualcosa per il bebè, come abbaiare quando il piccino piange, avvertendo così il genitore che magari non l’ha sentito.
  8. La routine del cane: è fondamentale, non va stravolta a causa del neonato, altrimenti percepirà il pargolo come un rivale. Bisogna invece comportarsi proprio come se il cagnolino fosse un figlio maggiore a cui dare attenzioni dopo la nascita del fratellino. Quindi cercare di portarlo fuori sempre due volte al giorno e continuare a giocarci e a fargli le coccole.
  9. I giocatoli: è un aspetto pratico da non sottovalutare perché bisogna cercare di comprare giochi diversi sia per il cane che per il bebè, altrimenti “Fido” si confonderà e cercherà di togliere al bambino i pupazzi e le palline pensando che gli siano state sottratte.
  10. In camera da letto: è sbagliatissimo chiudere la porta quando il neonato dorme, il cane si sentirebbe escluso e si innervosirebbe, meglio quindi mettere fra una stanza e l’altra un cancelletto alto. Così l’amico domestico si sentirà più sereno assumendo pure il compito di guardiano, infatti, secondo nuovi studi i bimbi più sani sono quelli che crescono con gli animali.
  11. Evitare di lasciare i due soli: soprattutto per i primi anni, quando il bambino ancora piccolo piange e fa capricci per tutto, non si può far fare a “Fido” da baby sitter, non si possono manco prevedere le reazioni dell’animale dinanzi alle urla incessanti. Basta pensare che a volte sono proprio i genitori a non reggere la pazienza dinanzi ai lamenti continui del pargolo, perciò come può riuscirsi il cagnolino indifeso verbalmente, anche se si tratta del cane più buono del mondo? È preferibile quindi aspettare che il figliolo cresca un pochino per capire come comportarsi da solo con il suo cagnolone ricordando che per lui sarà un amico prezioso.