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Coliche infantili: quali comportamenti le causano

Coliche infantili

La colica infantile è un dolore addominale acuto accompagnato da un pianto disperato; la causa principale è l’aerofagia, cioè la presenza di aria che viene ingerita durante una comune poppata. Questo fenomeno colpisce sia bimbi allattati al seno, che col biberon. Questo fenomeno colpisce più del 10% dei neonati nei primi mesi di vita; va comunque precisata la sua benignità, sebbene rappresenti un momento di grande stress e confusione per i neo genitori. Il pianto di un neonato infatti genera preoccupazione nella coppia, che cerca in tutti i modi di consolare il piccolo senza però grandi risultati.

Definizioni e novità sulle coliche

Wessel, in passato, ha proposto una definizione di colica che tiene conto della cosiddetta “regola dei tre”. Infatti si parla di coliche quando un neonato sano al di sotto dei 3 mesi d’età, presenta episodi di pianto inconsolabile della durata di almeno 3 ore al giorno, per almeno 3 giorni a settimana, e nel corso di 3 settimane in un mese.

Più recentemente, Hyman ha proposto una definizione nuova che identifica la colica come un pianto costante durante la serata alla stessa ora del giorno, per almeno una settimana. Inoltre, vanno considerati i sintomi associati come agitazione nei movimenti, irritabilità, viso arrossato, vampate di calore, distensione addominale, pugni chiusi, inarcatura della schiena e flessione delle gambe e infine il pianto che cambia con il grado di dolore provato. Rimane utile rassicurare i genitori che già dopo 3-4 mesi questi fenomeni regrediscono.

Cosa fare in caso di coliche

Cosa fare in caso di coliche

Di norma, con un po’ di pazienza, è possibile che la colica regredisca spontaneamente. Tuttavia, esistono diversi accorgimenti comportamentali che possono essere utili. Ricerche scientifiche infatti hanno indagato sulle metodiche per la riduzione delle coliche nel lattante; è stato dimostrato che limitare le sollecitazioni sul bambino può evitare l’insorgenza di coliche frequenti. Per sollecitazioni si intendono colpetti sul piccolo, sollevamenti, o movimenti a scatto, eseguiti da genitori e/o parenti.

I genitori che hanno eseguito un counselling specifico, una volta informati dei benefici nel ridurre questi comportamenti, hanno evidenziato una notevole attenuazione delle coliche. Tra le ricerche si parla anche sui metodi utilizzabili per rispondere al pianto del bambino; per esempio l’alimentazione, il contenimento fisico, i giochi, o il poggiarlo sul lettino, sono altri comportamenti aggiunti che sono utili per incentivare la reattività dei genitori. Se infatti si risponde tempestivamente ai bisogni del piccolo, si evita che la situazione precipiti; i trial suggeriscono che la riduzione del pianto del neonato, riduce anche il senso di inadeguatezza della mamma.

Il supporto nei primi mesi di vita è fondamentale, soprattutto se si vive la disperazione del piccolo come angosciosa e incontrollata. Per tali motivazioni le strategie comportamentali sono utili per la serenità della famiglia e la corretta gestione integrata del nuovo arrivato.