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Chi ha il seno piccolo può allattare?

Dal punto di vista anatomico ciò che si rivela essenziale per allattare è solo ed esclusivamente la presenza della ghiandola mammaria, che insieme al tessuto adiposo costituisce la mammella. Essa è suddivisa in lobi che confluiscono a livello del capezzolo nei dotti galattofori e il latte fuoriesce attraverso i pori lattiferi. Il capezzolo è circondato da una zona circolare pigmentata, la cui pigmentazione s’intensifica dalla gravidanza in poi, di modo che il bambino possa riconoscere più facilmente il seno materno, soprattutto per semplificare l’attaccamento dopo il parto.

Molto spesso le donne ricevono informazioni sbagliate riguardo le circostanze che possono impedire l’utilizzo dell’allattamento materno come fonte di nutrimento, di sicurezza e di coccole per il bambino. tra le principali incertezze a riguardo, oltre che per le particolari conformazioni del capezzolo, possiamo riscontrare quelle nei riguardi delle dimensioni del seno materno.

Erroneamente si suppone che la quantità di latte prodotto dalla ghiandola mammaria sia direttamente proporzionale alla dimensione del seno. Comprendiamo che è sbagliato credere che sia così se consideriamo che la mammella è composta da tessuto ghiandolare come, del resto, da tessuto adiposo, il quale varia a seconda del fattore genetico, della dieta alimentare, dello stile di vita e dalla distribuzione dell’adipe in tutto il corpo.


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Bisogna considerare anche il fatto che il latte viene prodotto in conseguenza all’atto di suzione del bambino, della durata e la frequenza delle poppate, e dello stato psico-fisico materno. Quindi è chiaro che una donna con un seno di piccole dimensioni può allattare senza alcun tipo di difficoltà in più rispetto ad una donna con uno più grande.

Prendendo coscienza di ciò, è importante sapere che sono davvero rare le condizioni in cui non si può allattare, e tutte riconducono ad una situazione patologica. Ogni donna deve avere consapevolezza di quanto sia importante il latte materno per un bambino dal punto di vista nutritivo, emotivo ed immunitario, di quanto sia utile il momento della poppata per concretizzare sempre di più il rapporto mamma-bambino, e di quali siano le proprie capacità, prima di decidere di privarsi del privilegio di allattare il proprio bambino.