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Che cosa vuol dire allattare a richiesta

Alla nascita del bambino, soprattutto se si tratta del primo figlio, comincia un’avventura meravigliosa che implica non solo tanto amore, ma anche attenzione, cura e la capacità di comprendere volta per volta i bisogni del nuovo arrivato. Le neo mamme a volte si trovano ad affrontare difficoltà che sembrano insormontabili. Tra queste la scelta della modalità di allattamento: a orari stabiliti o a richiesta? Nel primo caso, solitamente, si dice che un neonato debba mangiare ogni tre ore circa. Nel secondo quando caso, al contrario, quando vuole.

Allattare a richiesta significa offrire il seno al bimbo ogni volta che lo desidera. Non solo come bisogno primario di nutrizione, ma anche come semplice coccola per tranquillizzarlo. Il latte materno è l’ideale, non ci sono dubbi.

Ma quello che sembra un gesto naturale, spesso può generare dubbi. Imporre un ritmo fin dall’inizio o accontentare i desideri del piccolo? Alcune riflessioni possono aiutare. Il neonato dovrebbe succhiare spesso, soprattutto nelle prime settimane di vita, per aiutare a regolare la produzione di latte che in molti casi non è subito abbondante. Dopo circa 7-8 settimane viene calibrata in base ai bisogni del piccolo.

Con il latte artificiale sappiamo esattamente quanto prende il bimbo, mentre se si attacca al seno è difficile fare una stima, a meno di usare la bilancia con i suoi pro e i suoi contro.

Considerando che anche la capacità di immagazzinamento del latte all’interno del seno varia tantissimo da una donna all’altra, diventa difficile stabilire il lasso di tempo esatto tra le poppate. Quando sono così piccoli, poi, tendono ad addormentarsi durante la suzione accorciando, di conseguenza, l’intervallo tra un pasto e l’altro. Certo si può abituarli fin da subito a orari stabiliti, ma non tutti potrebbero “apprezzare” queste regole.