bimbo in braccio non piange

Lo prendi in braccio, cammini e smette di piangere? Uno studio ti rivela perché

Il tuo bambino scoppia a piangere, lo prendi in braccio, cammini e smette di piangere; ti fermi, lo rimetti nella culla e ricomincia a piangere; lo prendi di nuovo, ricominci a camminare e si calma… e così all’infinito!

Quante volte ti è capitato?

Beh, tranquilla, non sei pazza e tuo figlio non ti sta prendendo in giro. Uno studio scientifico ha rivelato che questa cosa accade da sempre.

Capiamo perché.

Lo studio giapponese

Uno studio del 2013, pubblicato su Current Biology, dal titolo Infant Calming Responses during Maternal Carrying in Humans and Mice, ha dimostrato che il posto più rilassante per un neonato è tra le braccia della madre. E ciò vale anche per i cuccioli di topo!

Uno studio effettuato proprio su questi animali e sugli umani ha, infatti, monitorato il battito e il movimento del cuore dei piccoli, che risultano notevolmente ridotti quando la madre li prende in braccio e inizia a camminare.

I bambini hanno dei comportamenti innati che sono volti a favorire il legame fra loro e la madre, come:

  • cercare la vicinanza materna;
  • ribellarsi con il pianto o con un movimento all’allontanamento della madre.

Kumi Kuroda, ricercatrice del Brain Science Institute di Saitama, in Giappone, ha avuto l’idea di effettuare questo studio mentre puliva le gabbie dei topi del suo laboratorio.

La ricercatrice si è accorta che i topolini smettevano di agitarsi quando li prendeva per il collo delicatamente, come fanno le madri quando li spostano.

Da qui lo spunto per lo studio, che ha portato i ricercatori a effettuare test per misurare la frequenza del battito cardiaco su 12 neonati da 1 a 6 mesi. Sono state effettuate prove mentre la mamma li prendeva in braccio seduta e poi mentre camminava per 30 secondi. Dall’ECG è emerso che il battito rallentava quando la madre iniziava a camminare. Lo stesso effetto è stato documentato sui topi che, in quel momento, non emettevano più i suoni di richiamo.

Sui cuccioli di topo, inoltre, è stata effettuata un’ulteriore prova iniettando una sostanza che indeboliva momentaneamente le terminazioni nervose, per capire cosa succede nel caso in cui i cuccioli non siano in grado di sentire il contatto con la madre. In questo caso, infatti, i topi continuavano ad agitarsi.

La ragione della “risposta calmante”

Il risultato dello studio effettuato su esseri umani e topi ha reso evidente il fatto che questo tipo di comunicazione non verbale tra madre e figlio fosse ancestrale e che si fosse conservato durante l’evoluzione. Potrebbe essere collegato tutto all’epoca dell’Homo Sapiens, quando, per evitare di essere colpiti dai predatori, la mamma prendeva in braccio il bambino e guadagnava dei secondi preziosi per la fuga.

La stessa cosa si verifica in altri comportamenti come il pianto, che attira l’attenzione della madre e garantisce la sopravvivenza, o il riflesso che porta i bambini a serrare i pugni e i cuccioli ad aggrapparsi alla mamma.

Secondo i ricercatori, tutte queste reazioni servirebbero a garantire al piccolo di essere recuperato dalla mamma in caso di necessità. È come se il neonato cercasse di non ostacolare i movimenti della mamma e tendesse a favorirla durante un’eventuale fuga da un pericolo. I ricercatori hanno definito questi comportamenti “la risposta calmante”.

Quindi, questo studio ha confermato quelli che i genitori hanno sempre sostenuto e che credevano fosse soltanto una loro sensazione. Inoltre, la ragione alla base di questo studio era quella di favorire una maggiore comprensione dei pianti dei bambini. Spesso i genitori li interpretano come dei pianti senza motivo e, non sapendo come comportarsi, tendono a perdere la calma. Si parla, infatti, molto spesso, della “Sindrome del bambino scosso” che è, quasi sempre, una diretta conseguenza della stanchezza e dello stress dei genitori in caso di pianto dei bambini.

Perciò, ora sai che, se scoppia a piangere e non sai come fare, dovrai farlo tranquillizzare, potrai fare lunghe passeggiate con lui in braccio e tutto passerà!