foto_parlare_al_bambino

I bambini a sei mesi sono capaci di associare parole: lo studio

I bambini a sei mesi capiscono già le parole correlate: lo studio

La mente adulta immagazzina il linguaggio non come una lista di parole, ma come una rete di categorie, proprietà e significati, con connessioni più forti tra parole correlate, come ad esempio giornali e riviste, rispetto a quelle non correlate, come il portafoglio e la valanga. Ebbene, anche un bimbo di sei mesi, nonostante non sappia i significati della singola parola, è in grado però di associare due termini semanticamente simili.

La ricerca

A sei mesi, infatti, un bambino con tutta probabilità non sa che cosa significa portafoglio o valanga, ma capisce alcuni nomi di base, come la palla e il cane. Un nuovo studio suggerisce che le poche parole che i bambini sanno sono strutturate nelle loro menti allo stesso modo del vocabolario di un adulto, in una complessa rete di concetti correlati.

Indagine

Durante lo studio, che è stato pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences, ai bambini sono state mostrate le immagini di due diversi oggetti: una coperta e un cane, un libro e un pannolino, un passeggino e una macchina, e così via.

Quando le immagini raffiguravano parole correlate, come naso e bocca, i bambini passavano più tempo a guardare l’immagine sbagliata rispetto a quando le immagini raffiguravano parole non correlate, come naso e bottiglia.

Conclusioni

Il fatto che i bambini siano rimasti confusi dalle immagini correlate riflette che in qualche modo capiscono che “i concetti sono simili”, ha detto Elika Bergelson, professoressa di psicologia e neuroscienza presso la Duke University e autrice principale dello studio.

Risultati stupefacenti

Janet Werker, professore di psicologia presso l’Università della British Columbia che non è stata coinvolta nello studio, ha definito i risultati “semplicemente stupefacenti“. Se anche altre ricerche dimostrano che i bambini hanno una profonda comprensione della somiglianza tra il naso e la bocca, si dimostrerebbe che i piccoli sono guidati da una “ricerca di significato“, ha aggiunto.