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Bambini plusdotati: chi sono e come riconoscerli

Bambini plusdotati

Li chiamano bambini plusdotati perché hanno un quoziente intellettivo superiore alla media, eppure a volte nemmeno ci si rende conto di averli in famiglia.
I bambini prodigio sono infatti come tutti gli altri ma hanno un’intelligenza fuori dalla media.
In Italia il 5% dei bambini ha un quoziente intellettivo superiore ai suoi coetanei.
I bambini plusdotati non sono facili da riconoscere perché spesso possono essere scambiati per bambini brillanti.

  • Hanno idee strane ma geniali;
  • sono estremamente curiosi;
  • amano osservare il mondo circostante e esaminare tutto con minuziosa attenzione.

La media del quoziente intellettivo per un bambino è circa di 100 mentre per i bambini plusdotati si aggira intorno a 125. Alcuni arrivano a 140 o 150.

Bambini prodigio

Spesso i bambini prodigio – chiamati anche bambini gifted – si isolano dal gruppo proprio perché appaiono diversi negli interessi e nei modi di fare dai compagni. Godendo di particolari abilità cognitive, spesso sono esclusi dal gruppo ed emarginati, rischiando così di diventare anche ipersensibili.

Spesso sono gli stessi bambini in questione ad auto escludersi dal gruppo, perché non trovano gli altri particolarmente interessanti. Ottenendo sempre ottimi risultati pur senza applicarsi nello studio, i bambini plusdotati possono rischiare di convincersi del fatto che sia normale ottenere sempre il massimo senza applicarsi molto. In questo modo tendono a non impegnarsi eccessivamente in ciò che fanno.

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Plusdotazione: storie di bimbi speciali

All’estero, in molti Paesi, le scuole hanno programmi appositi per i bambini plusdotati.
Sanno riconoscerli e valorizzarli, seguendoli e permettendo loro di sviluppare al meglio le loro innate capacità cognitive.
In Italia, invece, questo argomento appare quasi sconosciuto. Questi intelligentissimi bimbi a scuola rischiano di non essere valorizzati come meritano.

Spesso vengono etichettati come bambini con disturbi. Proprio perché i bambini a scuola non sono stimolati e non trovano motivazioni, i ragazzi dotati possono finire per non mettere a frutto il loro potenziale.
A volte abbandonano la scuola precocemente.
Gli altri bambini non sanno stare al loro passo – come è normale che sia – e loro sono costretti a rimanere indietro.

Un bambino prodigio:

  • ha un lessico completo già nei primi anni di vita;
  • spesso a due anni è capace di coniugare i verbi perfettamente;
  • spesso a 4 o 5 sa suonare molto bene uno strumento musicale;
  • ha forti capacità mnemoniche, spesso ricorda addirittura dettagli insignificanti;
  • è estremamente curioso e mostra interesse verso cose che solitamente non interessano ai suoi coetanei.

Ecco qualche storia di bambini prodigio.

Bella: la bambina che a 4 anni già parlava 7 lingue

Bella Devyatkina è una dolce bambina russa che dopo la partecipazione ad un talent nella sua nazione nel 2016, alla tenera età di 4 anni, è diventata famosa in tutto il mondo. La sua grande dote? Conosce e parla perfettamente sette lingue diverse.

Il talento della piccola bambina è davvero straordinario e ha lasciato esterrefatti non solo i giudici del talent e i milioni di telespettatori russi che l’hanno ammirata in diretta, ma anche gli utenti del resto del mondo che su YouTube, dove il video è diventato virale, hanno potuto guardarla.
Imparare lingue diverse e saperle parlare, di per sé, è molto difficile: si necessita infatti di un grande studio grammaticale e lessicale, e soprattutto di un importante ascolto della lingua che si vuole imparare: pensare che sia una bambina di soli quattro anni ad avere queste straordinarie capacità è davvero sorprendente.

I genitori raccontano che si accorsero della passione della figlia nell’apprendimento di lingue diverse immediatamente, tanto che iniziarono ad insegnargliele, per quanto possibile, da quando la piccola aveva appena 2 anni. Da li in poi decisero di farla seguire da insegnanti madrelingua, tanto che a tre anni sapeva già parlare due lingue: nel giro di pochi mesi è arrivata a conoscerne sette.

Guardate per credere questo video che risale alla partecipazione di Bella al Talent nel 2016!

Daliyah: la bimba che a 4 anni aveva già letto più di 1000 libri

La piccola Daliyah, dai riccioli neri e dallo sguardo vispo, è diventata famosa nel 2017, quando aveva 4 anni per aver letto, a quell’età, più di 1000 libri.

La bimba vive con la famiglia a Gainesville, nello stato della Florida. I suoi genitori raccontano scherzosamente che la piccola ancora non era nata, eppure già amava i libri. La mamma di Daliyah ricorda di come, mentre era incinta, trascorreva le giornate a letto. Il suo passatempo principale era leggere libri agli altri suoi figli. Era diventato un appuntamento quotidiano.
Per questo, quando la bimba è nata, nella sua culla già sentiva i fratelli più grandi leggere ad alta voce. Ad un anno e mezzo, la bambina era già in grado di riconoscere le parole scritte sui libri che la madre leggeva. Da quel momento, la piccola ha coltivato la passione per la lettura.

La madre di Daliyah in un’intervista al Washington Post riportata dal sito italiano TPI, ricorda come la figlia:

voleva prendere il sopravvento e riuscire a leggere tutto da sola. Le parole che aveva imparato a pronunciare, voleva riuscire a leggerle pure sui libri.

Forse per questo i genitori non sono rimasti sorpresi quando a soli due anni, Daliyah ha letto il suo primo libro.

Quando la sua storia è diventata famosa, la bimba prodigio aveva 4 anni e aveva già letto più di 1000 libri. Tra questi sono compresi anche dei testi e degli appunti paragonabili per difficoltà, se letti da una bambina, a quelli universitari.

È stata questa straordinaria dote ad aver impressionato non solo migliaia di persone, ma anche la direttrice della Biblioteca Nazionale di Washington. Cosi Daliyah è stata invitata con la sua famiglia a visitare le stanze di una delle più grandi e importanti biblioteche al mondo.

Daliyah possiede una tessera della biblioteca ed è iscritta regolarmente a quella della sua città.

Mi piace controllare i libri ogni giorno. Vorrei insegnare anche agli altri bambini a leggere in tenera età.

Con queste premesse, siamo certi che la piccola bambina prodigio farà ancora parlare di sé.

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