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Bambini capricciosi, indipendenti e scaltri: ecco i “terribili quattro anni”

Altro che due… ecco i terribili quattro anni

Spesso sentiamo parlare dei “terribili due anni”, ma se sarebbe più appropriato definire in questo modo anche i quattro anni. Ne sono convinte alcune mamme, ma anche parecchi esperti, assolutamente concordi nel dire che a questa età i bambini iniziano a mostrare addirittura qualche tratto “ribelle” tipico dell’adolescenza. Ma non solo.

I motivi

A quattro anni, tendenzialmente, un bambino parla in modo abbastanza fluido, cammina da solo, ed inizia ad assumere quell’autonomia che talvolta lascia sbalorditi i propri genitori. Un altro aspetto da non sottovalutare, è che in questo momento di vita il piccolo diventa più coordinato nei movimenti, riuscendo anche a svolgere piccole attività casalinghe come tagliare con le forbici, o a disegnare.

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È facile anche che il piccolo rifiuti il contatto fisico: ad un vostro tentativo di abbraccio, potrebbe rispondere controvoglia o addirittura nascondersi in un angolo.

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Guai a sottovalutare anche un vocabolario che, a questa età, può preoccupare o far arrabbiare i genitori. Il piccolo a quattro anni assume infatti una dialettica ed un modo di fare a tratti arrogante, con il quale cerca di rendere chiaro il suo intento: no ad imposizioni, ad ordini, e a consigli.

Come comportarsi

Ed i genitori come devono comportarsi? Solitamente gli esperti consigliano alla mamma e al papà di non essere troppo severi, anzi: bisognerebbe imporre le proprie decisioni con fermezza, ma al contempo essere dolci. È importante che il piccolo sappia che con voi può divertirsi, anche nel fare le cose apparentemente più difficili, come studiare o lavarsi. Stimolatelo, assecondate la sua volontà e, allo stesso tempo, fategli capire quali sono i doveri e le sue responsabilità.

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Insegnate loro l’arte della pazienza, l’essere determinati e volonterosi, e che quando si cade si deve necessariamente rialzarsi, senza arrendersi mai. In generale, nonostante abbia solo quattro anni di età, non trattate vostro figlio come un bambino piccolo, ma accompagnatelo in quel percorso di indipendenza e crescita che inizia proprio in questa fase di vita.