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Autosvezzamento: cos’è, come funziona e quando iniziarlo

Autosvezzamento

L’autosvezzamento o l’alimentazione complementare a richiesta è un metodo naturale che consente al neonato di scegliere il cibo con cui nutrirsi. A partire dai sei mesi di vita, guidato dai genitori, il bambino può decidere cosa mangiare e quanto mangiare, in base alle sue esigenze. In questa fase la mamma e il papà dovranno impegnarsi a condividere con lui i propri pasti senza seguire alcuna tabella per lo svezzamento.

Come svezzare un neonato scegliendo questa nuova strada? Esistono poche regole in merito, tra cui quella di far mangiare il piccolo insieme a tutta la famiglia e proporgli la stessa pietanza dei grandi in dimensioni adatte per essere prese con le mani o facili da deglutire.

Questo metodo può spaventare i genitori che devono stare molto più attenti nel controllare il proprio bimbo quando mangia, ma dall’altro lato è meno stressante perchè non devono preparare pappine e non devono acquistare omogenizzati. L’importante è scegliere delle ricette per tutti, limitando la quantità di sale e di zucchero fino ai 12 mesi del piccolo e cuocere bene ogni cibo.

Svezzamento a 5 mesi

Lo svezzamento a 5 mesi ha inizio solo se è il pediatra a consigliarlo, in caso contrario, il nutrimento del piccolo deve essere esclusivamente il latte materno, così come consigliato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Anche se la decisione su quando iniziare lo svezzamento ricade in questa fase di crescita, per vari motivi, è bene non far mai mancare le poppate che possono nutrire anche dopo il primo anno di età.

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Svezzamento 6 mesi

Come iniziare lo svezzamento? Secondo uno dei massimi riferimenti del settore, il pediatra Lucio Piermarini, bisogna cominciare quando il piccolo riesce a stare seduto e a reggere la testa. Nel libro “Io mi svezzo da solo” ha anche aggiunto che il neonato deve essere in grado di passarsi il cibo da una mano all’altra e deve saper deglutire. Queste situazioni, di solito, si presentano a partire dal sesto mese di vita.

Molti pediatri sono favorevoli a questo tipo di proposta per il nutrimento dei neonati e tranquillizzano spesso i genitori in merito ad eventuali allergie che non sempre emergono durante questa fase.

Svezzamento: come iniziare? Schemi precisi per questa tipologia di alimentazione complementare a richiesta non esistono, l’importante è interagire con il bambino a tavola, coinvolgerlo e condividere con lui il cibo. Il piccolo gradualmente imparerà a mangiare, a masticare e ad autoregolarsi per quanto riguarda le quantità. Inizierà anche a esprimere i suoi gusti positivi o negativi verso alcune pietanze rispetto ad altre.

Per l’autosvezzamento le ricette sono le stesse utilizzate per la mamma e il papà, ovviamente preparate con cibi salutari, freschi, senza tanti condimenti. Sono indicati pasti a base di creme vellutate, ma anche il riso con la zucca frullata o il purè di patate sono piatti che il piccolo può assaggiare tranquillamente.

Così come può gustare del pesce come il merluzzo, dei pezzetti di prosciutto cotto e di frittata, ma anche la mollica del pane e la frutta di stagione possono essere proposte per vedere la sua reazione. Da ricordare che lo stomaco del bambino in questo periodo è molto piccolo, quindi si sazierà con poco. Per chi vuole delle ricette autosvezzamento ideali per tutta la famiglia esiste un libro che le raccoglie dal titolo “Io mangio come voi“.