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Asilo nido gratis nel 2020: chi potrà richiederlo

La nuova Legge di Bilancio e le novità del Governo

Da qualche anno il Governo italiano ha deciso di adottare una serie di bonus ed agevolazioni volti ad aiutare le famiglie particolarmente numerose oppure con difficoltà economica. Con le varie legislature ed il susseguirsi di diversi profili alla presidenza del Consiglio, sono state modificate vecchie normative e sono state introdotte diverse novità. Una delle ultime proposte consiste nella possibilità di usufruire gratis – almeno da parte delle famiglie meno abbienti – dell’asilo nido a partire dal 2020.

La proposta di Giuseppe Conte

Nel corso della seduta di fiducia tenuta alla Camera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha avanzato la suddetta proposta. Il premier si auspica di realizzare la promessa dopo l’abbassamento delle rette dell’asilo nido. Quest’ultimo aspetto è infatti la priorità dell’attuale Governo, che si augura di poter azzerare totalmente le rette per l’iscrizione all’asilo nido dei bambini a partire dal prossimo anno.

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Sugli asili nido non possiamo indugiare oltre. Questo Governo, quale prima misura di intervento a favore delle famiglie con redditi bassi e medi, si adopererà con le Regioni per azzerare totalmente le rette per la frequenza di asili nido e micro nidi a partire dall’anno scolastico 2020-2021. Non solo: vogliamo anche ampliare l’offerta dei posti disponibili, soprattutto nel Mezzogiorno

la promessa di Conte nel corso della sua seduta alla Camera.

Lo scopo della proposta

Lo scopo di questa proposta, spiega Conte, è quella di incrementare i posti disponibili per far sì che più famiglie possano iscrivere i propri figli all’asilo nido. Al contempo, l’augurio è quello di cooperare insieme alle Regioni italiane per aiutare i nuclei familiari con un reddito medio-basso, fino ad azzerare totalmente il costo delle rette a partire dall’anno scolastico 2020-2021. In questo modo non solo si andrebbero ad aiutare le famiglie, ma si andrebbe anche a sostenere anche la natalità, in netto calo nel nostro Paese.

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Bonus asilo nido: come funziona

Il bonus asilo nido, secondo la legge già in vigore, è un bonus che spetta a tutte le madri e a tutti i padri di bambini fino a 3 anni di età. Per usufruirne bisogna rispettare determinati requisiti: su tutti la cittadinanza italiana e quella UE. Poi il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, le carte di soggiorno per eventuali familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione europea, la residenza in Italia e/o lo status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria.

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Il bonus viene erogato dall’INPS a titolo di rimborso spese. Questo vale sia per l’iscrizione dei figli ai nido pubblici, sia per quelli privati. Nel caso in cui un bimbo sia affetto da patologie croniche che gli impediscono la frequenza all’asilo, il sussidio è riconosciuto come rimborso spese per i costi di assistenza domiciliare.

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L’importo

Se fino al 2018 l’importo massimo di rimborso spese è stato di 1.000 euro annui, ad oggi il rimborso è stato aumentato a 1.500 euro l’anno. Lo Stato dunque paga fino a 136,36 mensili per la retta dell’asilo nido. Il resto spetta alle famiglie. L’importo di 1500 euro non viene corrisposto in un’unica rata, ma in undici mensilità tramite bonifico, accredito su conto corrente o postale, libretto postale o carta prepagata fornita di Iban.

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Al momento, nel nostro Paese, sono oltre 140mila le famiglie che usufruiscono di questo bonus, anche se le domande sono praticamente il doppio. L’Inps provvede a valutare le richieste in ordine di presentazione e nel limite di spesa fissato dal Governo. Il limite, per il 2018, è stato di 250 milioni di euro.

Come presentare domanda all’INPS

La domanda per usufruire del Bonus Nido può essere inviata tramite i servizi telematici dell’INPS, oppure di persona attraverso il patronato. In alternativa si può chiamare il numero fisso 803.164 – totalmente gratuito da linea fissa – o lo 06164.164 da rete mobile. Insieme alla domanda, deve essere presentata anche la documentazione. Tra questa assicuratevi di avere la ricevuta di bollettino bancario o postale in grado di dimostrare l’effettivo pagamento della retta.