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Arteterapia in gravidanza

Durante i mesi della gravidanza la donna sperimenta innumerevoli sensazioni, sia inerenti la trasformazione del suo corpo sia la percezione di sè come persona e come mamma in divenire. Nell’arco della giornata coesistono stati d’animo contrastanti: gioia, benessere, insieme a paura ed tristezza. A volta è difficile isolare queste emozioni e ancor di più condividerle con chi abbiamo accanto.

Ecco che l’arteterapia può essere un utile strumento per esprimere ed elaborare il nostro mondo interiore.

Durante la gestazione, ritagliarsi un momento personale per esplorare le proprie emozioni, paure e fantasie è un modo di prendersi cura di sè e del proprio bimbo. Inoltre, la condivisione in un gruppo che vive la stessa fase evolutiva ci consente di scoprire e far emergere risorse in noi stesse che credevamo inesistenti.

La storia di questa “disciplina” affonda le sue radici fin dagli antichi Greci, che utilizzavano il teatro e la musica per liberare le emozioni represse e ritornare ad una vita equilibrata. La struttura del teatro greco con i suoi rituali, ritmi e cori costituiva un sostegno arteterapeutico di massa; così come certi canti militari strutturati in modo da lenire o, in certi casi, addirittura eliminare la paura dei combattenti prima dello scontro.

Le espressioni delle arti-terapie sono molteplici: musica, pittura, danza, scultura, teatro, scrittura.

La musica e la danza, ad esempio, permettono di entrare in contatto con i ritmi corporei naturali, agevolando il corretto posizionamento del bambino nel pancione e sintonizzando respiro e battito cardiaco.

Il teatro, stimolando l’immaginazione, permette di vedere sé stessi e di riconoscersi in un’espressione artistica.

La pittura e la scultura stimolano la fantasia e la creatività, lasciando affiorare immagini e stati d’animo più profondi.

La fotografia, capace di rilevare aspetti istantanei di realtà ai quali non prestiamo attenzione nell’attimo in cui li viviamo. In più, ci stimola a vedere le cose in modo diverso: da altri punti di vista, da distanza diverse, con colori diversi, in bianco e nero.

Ultimamente nei corsi di arteterapia per gestanti, ai genitori viene proposta una forma particolare di arte: il body painting: ovvero i disegni sul pancione. Possono essere ritratti del bambino, così come lo immaginano mamma e papà, oppure mandala, disegni astratti.

La gestante, durante la gravidanza, vive anche un momento di regressione e l’arteterapia, indipendentemente dalla forma espressiva scelta, aiuta la donna ad entrare in contatto cone le sue emozioni più profonde senza spaventarla ma, al contrario, inducendole calma, rallentando il respiro e favorendo uno stato meditativo. In questo processo vengono rilasciate le endorfine, ormoni del benessere, che favoriscono la circolazione placentare oltre ad indurre sensazioni di benessere e sicurezza nella donna.

Sicuramente questa forma d’arte non ha lo scopo di creare grandi artisti, ma in un contesto accogliente e creativo permette alle mamme di fermarsi un momento per ascoltarsi, capire quali sono i propri bisogni, condividere gioie e paure per arrivare al momento del parto con più consapevolezza sulle potenzialità del proprio corpo di avere quella forza necessaria ad aiutare il suo piccolino a nascere.