Aptonomia

Aptonomia in gravidanza: a contatto con il feto

Aptonomia in gravidanza

I nove mesi di dolce attesa sono caratterizzati da una serie di momenti indimenticabili. A partire dal test di gravidanza positivo, passando per la prima ecografia, fino ad avere un apice di gioia nell’attimo in cui si sente per la prima volta il piccolo scalciare. In tale istante si stabilisce un contatto reale, si percepisce una presenza e si crea un legame indissolubile. Negli ultimi anni si è sviluppato un nuovo metodo per sentire ancora più vicino il proprio bimbo. Si tratta dell’aptonomia in gravidanza, dei massaggi specifici per comunicare con il feto.

L’aptonomia: cos’è?

È stato il medico olandese Frans Veldman a teorizzare le basi dell’aptonomia. La scienza del tatto è una pratica molto utilizzata per entrare in empatia con le persone, a partire dai cuccioli nella pancia fino agli anziani o i malati che hanno bisogno di sentire la vicinanza fisica di un altro individuo per stare meglio. Questo rapporto dona fiducia, serenità, offre un sollievo, riesce a modificare i pensieri negativi e genera benessere. I benefici offerti sono tanti non solo per chi riceve queste attenzioni, ma anche per chi le mette in pratica.

Aptonomia in gravidanza

Aptonomia come si fa?

A partire dal quinto mese di gravidanza, quando il bimbo inizia a farsi sentire con i suoi primi movimenti e i primi calcetti, si può intraprendere questa attività tattile, per mettersi in relazione diretta con il proprio figlio. L’aptonomia come si fa? Il primo passo da affrontare è quello di ritagliarsi del tempo da dedicare a questo momento intimo, così che il feto possa percepire che tutte le attenzioni della mamma sono rivolte a lui. Senza distrazioni, senza possibilità di interruzione, ma solo tranquillità in un ambiente accogliente.

Bisogna, poi, stendersi e collocarsi in una posizione comoda, stando supine sul letto o sul divano. A questo punto si allontanano tutti i pensieri, soprattutto quelli negativi, per concentrarsi sul respiro, come si fa quando si segue un corso di yoga in gravidanza. Lentamente, poi, si inizia a toccare la pancia, mettendo le mani sui fianchi cercando di unirle al centro. Se nello svolgere questo movimento si trova una resistenza vuol dire che il bimbo è in posizione orizzontale, mentre al contrario è in verticale.

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Questo è utile per focalizzare dove si trova il piccolo per immaginarlo. Una volta messo a fuoco nella mente, si pensa ad un colore durante l’inspirazione e si ipotizza che, come un flusso, entra nel corpo con il respiro e avvolge il feto abbracciandolo durante l’espirazione. Dopo le prime volte la creatura nella pancia riesce a capire che quei movimenti, come la respirazione della mamma, i muscoli che si rilassano, le emozioni di benessere che prova, sono dedicati a lui. È il modo attraverso il quale può entrare in contatto con la sua genitrice ed è probabile che il cucciolo risponda a queste sensazioni con dei colpetti di piacere e di ringraziamento.

Aptonomia come si fa

I benedici dell’aptonomia perinatale

La aptonomia perinatale crea un legame affettivo, attraverso il tatto e il respiro, molto intenso, inoltre offre una serie di benefici. Stimola i sensi del bimbo che cresce più consapevole di sè stesso, il contatto gli offre sicurezza e quando viene al mondo appare più allegro, curioso, più reattivo e ottimista. Anche la mamma trae vantaggio da questo momento così intimo.

Infatti, entrare in contatto con il feto l’aiuta ad accettare i cambiamenti del suo corpo, la rilassa, riduce lo stress. Tale tipologia di coccola può essere efficace nel prevenire la depressione post partum. La donna, con questa attività, quando diventa madre è più consapevole del suo nuovo ruolo, conosce già la creatura che ha portato in grembo per nove mesi e si sente più legata a lui e meno spaventata per la nuova avventura come genitore. L’aptonomia può essere svolta anche dal papà, affinché sviluppi un’affettività con il figlio prima della nascita ed è utile per farlo sentire più partecipe durante la gestazione.

Aptonomia perinatale

Come comunicare con il feto

Il bonding prenatale, il legame che si viene a creare tra i genitori e il bimbo nella pancia, è importante per capire come comunicare con il feto. I massaggi e la respirazione sono gli elementi fondamentali per far percepire al piccolo, non ancora nato, la nostra presenza e l’attenzione verso le sue esigenze. Ci sono anche altri fattori che aiutano a entrare in contatto con lui come, ad esempio, la musica. Ascoltare canzoni piacevoli, che stimolano le endorfine della mamma, fanno capire al bimbo l’importanza dei suoni, che ricorderà e assocerà quando sarà nel mondo.

Parlare al proprio pancione è importante, anche per gli altri membri della famiglia che si rendono consapevoli di questa presenza e iniziano a stabilire una relazione di vicinanza. Altre opportunità sono la danza e la visualizzazione, con i movimenti del corpo il feto sente che qualcuno lo sta cullando e la fa sentire al sicuro: La visualizzazione aiuta la mamma a immaginare il proprio bambino amandolo prima del suo arrivo.

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Come comunicare con il feto

Massaggio neonatale

Una cura prenatale come l’aptonomia in gravidanza può continuare anche dopo la nascita del bambino, almeno fino al primo anno di vita. Per proseguire con il contatto fisico e rafforzare il legame tra madre e figlio, esistono molti corsi per imparare il massaggio neonatale. Si tratta di alcuni gesti da fare in un momento di tranquillità, dopo il bagnetto o prima di andare a dormire.

Questi piccoli movimenti, che coinvolgono tutto il corpo del neonato, sono utili a stimolarlo, a rilassarlo, a dargli sollievo e sono il mezzo attraverso il quale interagisce con il mondo esterno. Sono efficaci per calmarlo, per donagli serenità, per aiutarlo ad addormentarsi, ma è anche per alleviare i disturbi gastrointestinali, le coliche e facilitano il piccolo a diventare consapevole di sè stesso.

Massaggio neonatale

Aptonomia: i corsi

In Italia per l’aptonomia i corsi non sono ancora molto diffusi, spesso, ci sono indicazioni sul contatto perinatale durante le lezioni pre-parto delle ostetriche. Nei paesi europei come Olanda e in Francia, invece, sono molto presenti e sono molte le educatrici perinatali che svolgono questo lavoro insegnando ai genitori come entrare in contatto con il proprio figlio nella pancia. In questo video, anche se in lingua francese, si possono vedere chiaramente i movimenti da fare per farsi sentire dal proprio bambino e comunicare con lui.