Secondo quanto riportato sul sito web della Fondazione O.N.Da, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna, circa 90.000 donne accusano sintomi depressivi e di ansia nel periodo perinatale (il lasso di tempo che va dal concepimento fino a un anno dopo il parto) con percentuali che oscillano dal 10 al 23% in gravidanza e dal 10 al 40% nel periodo post-partum. Si ritiene però che il fenomeno sia sottostimato.
Comunque sia, l’ansia in gravidanza può essere sicuramente considerata una situazione abbastanza comune ma che deve essere sempre affrontata, dal momento che tale disturbo può determinare uno scadimento più o meno marcato della qualità di vita.
Ma come si può effettivamente essere sicure di soffrire di un disturbo d’ansia? Quali sono le cause che determinano la sua insorgenza nella donna in stato interessante? E quali sono le strategie che si possono mettere in atto per gestire in modo adeguato la situazione?
Per quanto riguarda il primo quesito, può essere di una certa utilità svolgere questo test online sull’ansia; si tratta del GAD-7, il General Anxiety Disorder-7, uno strumento di screening riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale. Quindi, prima di rispondere alle altre domande, illustriamo brevemente come funziona questo test che, è opportuno puntualizzarlo, può risultare di una certa utilità, ma non è un test diagnostico. Una qualsiasi diagnosi, e questo vale in qualsiasi ambito della medicina, è di esclusiva competenza medica. Chi avverte determinati sintomi o comunque sospetta di soffrire di un disturbo deve richiedere un consulto al proprio medico curante o a uno specialista.
Come funziona il test online per l’ansia?
Il test online GAD-7 è un questionario costituito da 7 domande che fanno riferimento ai criteri diagnostici riportati sul DSM-5, la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders).
È in sostanza un questionario che indaga i possibili segni e sintomi che caratterizzano il disturbo d’ansia generalizzato. A prescindere dal risultato ottenuto, è necessario ricordare che è sconsigliato fare autodiagnosi. Qualora, anche supportati dal risultato del test, si pensi di soffrire di un disturbo d’ansia, è necessario rivolgersi a uno psicologo e/o psicoterapeuta.
Cos’è l’ansia e quali sono i segni e i sintomi che la caratterizzano?
L’ansia è una condizione molto comune nella popolazione generale. È un disturbo caratterizzato dal fatto che il soggetto non riesce ad adattarsi a una determinata situazione ritenuta come minacciosa e prova di conseguenza sensazioni che vanno da un semplice disagio a una forma particolarmente intensa di paura.
In altri termini, l’organismo percepisce una situazione pericolosa e reagisce con manifestazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche.
Fra i segni e i sintomi principali che caratterizzano l’ansia si ricordano in particolar modo un’intensa preoccupazione, difficoltà a concentrarsi e a ricordare le cose, sensazione di costante allerta, comparsa di pensieri e/o ricordi negativi, tendenza a evitare determinate situazioni, irritabilità, agitazione, difficoltà nel prendere sonno, eccessiva sudorazione, accelerazione del battito cardiaco, aumento della pressione arteriosa, tremore, pallore, brividi, vertigini, costante stato di tensione, sensazione di soffocamento, dolori al petto, nausea, riduzione della temperatura corporea delle estremità ecc.
Ovviamente non è detto che tutti questi sintomi e segni si manifestino contemporaneamente e che l’intensità sia per tutti identica; si distinguono infatti diverse forme di ansia.
Ansia in gravidanza: quali sono le cause principali?
Nella maggior parte dei casi, l’ansia in gravidanza tende ad aumentare con il passare del tempo. Sicuramente un ruolo importante è svolto dagli inevitabili sbalzi ormonali che caratterizzano la gestazione. Molti dei cambiamenti che si verificano nell’organismo della donna in gravidanza sono in effetti dovuti a variazioni ormonali. Gli estrogeni e il progesterone, per esempio, aumentano in modo costante durante l’attesa di un figlio poiché devono conservare l’endometrio, preparare le ghiandole mammarie al successivo allattamento ed evitare lo sviluppo di nuovi follicoli ovarici.
Questi sbalzi ormonali determinano anche cambiamenti fisici che molto spesso causano nella gestante il timore che dopo il parto non sarà più in grado di tornare alla condizione fisica pre-concepimento. Veder cambiare il proprio corpo non viene sempre accettato di buon grado e questo può generare una certa ansia.
Il primo trimestre di gravidanza può essere piuttosto critico, soprattutto nel caso di prima gravidanza. La sensazione di nausea è molto comune, così come sono comuni gli sbalzi d’umore, l’irritabilità, la sonnolenza e la stanchezza.
Tutte queste manifestazioni generano facilmente uno stato ansioso che peraltro può essere accentuato dal timore che la gestazione vada incontro a problemi (per esempio un aborto spontaneo); questo può verificarsi anche se non ci sono oggettive indicazioni che possano farlo supporre.
Il secondo trimestre è molto spesso quello più “tranquillo”; il timore di interruzioni spontanee della gravidanza tende a ridursi, ma i cambiamenti fisici cominciano a farsi più evidenti e questo può essere fonte di stress e di ansia.
L’ultima fase della gravidanza, il terzo trimestre, torna a essere più critica. Il momento del parto è ormai vicino; è inevitabile pensare al travaglio e al dolore, spesso descritto come intenso. L’ansia è quindi spesso presente e può manifestarsi anche nelle donne che per indole hanno un maggiore autocontrollo di altre.
Comunque sia, l’ansia in gravidanza è una condizione che non deve essere sottovalutata, sia per il benessere e la tranquillità della gestante, sia per il fatto che non mancano studi che ipotizzano che una situazione cronica di ansia possa influenzare il feto.
Ansia in gravidanza: perché è importante una consulenza psicologica?
Come accennato in precedenza, per qualsiasi persona l’ansia è una condizione che può avere un impatto decisamente significativo sulla qualità della vita e per questo motivo non deve assolutamente essere sottovalutata. A maggior ragione questo risulta vero per tutte quelle donne che stanno vivendo un’esperienza così importante, ma anche complessa e sicuramente stressante come quella della gravidanza.
Il supporto psicologico fornito da uno specialista può essere fonte di notevole giovamento per le gestanti che sperimentano un disturbo d’ansia. Lo specialista psicologo o psicoterapeuta, infatti, può aiutare le proprie pazienti a comprendere meglio le proprie emozioni, i propri stati d’animo e fornisce loro tutti gli strumenti necessari a gestire al meglio gli ostacoli che possono trovarsi davanti.