Allattamento: quando smettere diventa impossibile

Allattare fa bene alla mamma e al bambino. Si preferisce sempre l’allattamento materno a quello artificiale per svariate e validissime ragioni. Ma quando questo periodo si protrae per un tempo eccessivo, diciamo ben oltre i 24 mesi, allora comincia a diventare un vero e proprio problema. Quando cioè per il bambino il seno non rappresenta più fonte di nutrimento e sicurezza, ma diventa un vero e proprio “vizio”.

La comunità scientifica a tal proposito si divide in quanto a pareri. Da un lato si sostiene la tesi che bisogna allattare fino a che il bimbo stesso non sia pronto a staccarsi, dall’altro c’è chi dice che oltre un certo periodo è bene porre fermamente la parola “fine” a vantaggio di sicurezza e autonomia del bambino stesso.

Io non so da quale parte sia la verità. Da mamma che ha allattato tre volte, posso dire che nutrire direttamente i propri bambini è appagante, è bello, crea un legame dolce e unico col proprio figlio. Tuttavia vi dirò che oltre un certo periodo, quando passa molto tempo, diventa anche stressante, anche perchè per il piccolo è una pretesa, sostituisce il ciuccio e soprattutto diventa una richiesta frequente che se rifiutata è accompagnata da capricci e momenti di tensione.

Non è semplice smettere, vi dico la verità e i motivi sono molteplici. In primis il senso di colpa materno che prevale dal momento in cui vediamo di non riuscire ad esaudire una richiesta del bambino. O meglio quando sappiamo che potremmo, ma in realtà non lo facciamo. Perché il bambino al seno si lega veramente, e diventa per lui un qualcosa di rilassante, un’abitudine che gli da sicurezza.

Quando poi il bambino è abituato ad addormentarsi con il seno diventa un’impresa addirittura il fatto di gestire il sonno, se decidiamo di togliere il seno. Infatti il bambino non si limita a chiederlo, lo pretende! appunto perché percepisce che si tratta di una cosa da sempre concessa per cui un’abitudine che col tempo diventa dura a morire perché si sa che i bambini sono molto abitudinari.

Quando una mamma poi è particolarmente impegnata e su di lei gravano molti impegni, il seno diventa uno strumento comodo per gestire e risolverei capricci, i momenti concitati e le richieste del bambino. Diciamoci la verità, dargli il seno per farlo addormentare perché abbiamo un sacco di cose da fare è una cosa un po’ da tutte.

Avere lì a portata di mano uno strumento che permette di calmare il bambino senza nuocergli è una bella alternativa al caos e ai pianti ininterrotti. Quando poi il bimbo rifiuta il ciuccio, il seno diventa proprio l’unica fonte di “relax”. Però consideriamo che se da un lato c’è un bimbo che placidamente ciuccia, dall’altro c’è una mamma con sto seno sempre ai quattro venti.

Non è proprio la prospettiva migliore. Spesso anzi, è uno stress, sia fisico che psicologico. Allattare comporta molte energie, comporta del tempo. Bisogna cercare di gestire l’allattamento saggiamente, preferirlo sempre, ma ad un certo punto porre la parla fine con fermezza. Buona fortuna!