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Allattamento nei primi giorni: 6 cose da sapere

Cosa determina un buon allattamento? L’informazione e l’assistenza alla donna nei primi giorni. Sapere a cosa si andrà incontro ci permette di affrontare le difficoltà con maggiore consapevolezza e preparazione. Una buona ostetrica al tuo fianco che ti assista e ti incoraggi può fare la differenza. Troppo spesso ancora si sente dire da donne che non hanno allattato perchè il loro latte “era poco” o perchè “non era nutriente” oppure ancora perchè hanno avuto un taglio cesareo. Se così fosse vuol dire che nessuno ha informato queste mamme su come funziona l’allattamento, privandole ingiustamente di un esperienza bellissima e utile alla loro salute. Ecco allora quello che ogni mamma dovrebbe sapere sull’allattamento nei primi giorni.

1. Attaccare il neonato al seno già in sala parto favorisce un buon allattamento
La riuscita dell’allattamento al seno è legato a tanti fattori, anche di origine psicologica. Si è dimostrato che attaccare al seno un neonato appena nato apporta grandi benefici sia alla mamma che al bambino. Da un lato infatti si sfrutta l’istinto di suzione del neonato, che alla nascita è fortissimo, dall’altro si sfrutta il picco ormonale di ossitocina che viene naturalmente rilasciata in grandi dosi subito dopo il parto. Quest’ormone agisce sulla ghiandola mammaria rendendola pronta all’eiezione del colostro. Un altro effetto dell’ossitocina è di agire sul cervello della mamma: sotto l’effetto dell’ossitocina dopo il parto la mamma è come “drogata d’amore” per il suo piccolo e questo fa si che accetti più volentieri di attaccarlo al seno senza pensare al dolore che la prima suzione potrebbe comportare. In caso di parto fisiologico molte strutture abbracciano la filosofia dell’attaccamento precoce, ma anche se così non fosse potete richiederlo voi stesse in un piano del parto.

2. La suzione può essere dolorosa
Molto dipende dalla sensibilità individuale e dalla forma dei capezzoli, ma non si può negare che la suzione all’inizio può risultare quantomeno fastidiosa. Il capezzolo deve abituarsi a questa azione, ecco perchè è bene durante la gravidanza prepararlo con dei massaggi. Inoltre la natura ha disposto che all’atto della suzione si scateni il rilascio di ossitocina. L’ossitocina serve per i motivi sopra descritti ma anche per contrarre l’utero, praticando così una omeostasi meccanica, cioè fermando il sanguinamento che deriva dal sito di distacco della placenta. In caso di taglio cesareo queste contrazioni dette “morsi uterini” non sono affatto piacevoli sulla ferita, tuttavia sono necessarie, tanto che spesso si implementano somministrando ossitocina dall’esterno. Quindi se avete tanto dolore all’utero, non smettete di allattare ma piuttosto chiedete al personale sanitario di limitare le dosi intra muscolo o in flebo di ossitocina.

3. Dopo un cesareo si può allattare già da subito
È da sfatare il mito che dopo un cesareo i farmaci usati per la spinale passino al neonato attraverso il latte. Le difficoltà dell’allattamento sono legate piuttosto al dolore post-operatorio e alla semi immobilità della donna. Tutte difficoltà superabili se c’è una brava ostetrica ad assistere ed informare e tanta volontà da parte della mamma.

4. Per un corretto attaccamento se siete alle prime armi è necessaria la presenza di un’ostetrica
Le donne che vengono lasciate a se’ stesse durante l’attaccamento spesso commettono errori che minano la riuscita dell’allattamento e determinano un grande scoraggiamento nella migliore delle ipotesi se non veri e propri problemi come ragadi ingorghi mammari e mastiti. E’ necessario per i primi giorni chiedere assistenza alle ostetriche se questa non avviene spontaneamente come dovrebbe. Ecco in quest’articolo le regole di un corretto attaccamento.

5. La montata lattea non arriva subito e non arriva da sola
Già dal nome “montata lattea” ci si immagina una cascata di latte che arriva spontaneamente dopo il parto. Invece non è così, salvo casi eccezionali. Il più delle volte arriva piano piano, dopo i primi tre giorni o anche di più e a poco alla volta. E’ necessario stimolare il seno con una valida suzione del neonato ogni due ore e se non fosse possibile, con una tiralatte. Non lasciatevi scoraggiare da questo. Poche goccie di colostro sono un concentrato di preziosissimi nutrienti e il vostro latte anche se vi sembra poco sarà comunque sufficiente per il neonato, che nei primi giorni dispone di risorse interne per non morire di fame.

6. Non esistono mamme che hanno poco latte o latte poco nutriente
Ogni mamma produce latte a seconda di quanto il seno viene stimolato e di quanto il suo neonato necessiti. Se il seno è ben stimolato ma il latte vi sempra comunque poco nella maggior parte dei casi è sufficiente per il fabbisogno del vostro neonato. Anche se non prende il peso che dovrebbe secondo le tabelle, se non manifesta segni di malessere non c’è nessun bisogno di supplementi artificiali a meno che non si tratti di neonati che presentino un basso peso alla nascita.

Allattare è meraviglioso ma difficile, impegnativo. Una motivazione in più oltre all’intensità dell’esperienza possono essere senza dubbio i benefici dell’allattamento al seno, che è ormai ampiamente dimostrato avere effetti protettivi sulla salute della mamma e del bambino.