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Allattamento al seno: perché a volte si ha poco latte?

L’ allattamento al seno, molto importante nei primi mesi di vita del neonato, a volte è sottovalutato dalle neo mamme o per scarsa informazione o perché si pensa che il latte artificiale abbia le stesse proprietà di quello materno e sia più facile da prendere e da far assumere al neonato. Ma non è cosi: il latte materno ha molte più proprietà di quello artificiale, e per lo più è molto comodo in situazioni fuori casa.

Il problema della scarsa informazione porta le donne a pensare delle cose che in verità non sono cosi. Prima cosa, il latte materno contiene difese immunitarie che quello artificiale non ha; essendo materno mantiene tutte le proprietà riguardanti il neonato e la mamma, con vitamine, carboidrati, grassi e proteine equilibrate per lui. Infatti, molto spesso, a causa del latte artificiale, le coliche del neonato sono portate dalla pesantezza del latte artificiale. Ma come si può allattare bene, senza far diminuire il latte?

Per prima cosa vediamo quali sono i punti importanti riguardo al perché, a volte, il latte diminuisce. Partiamo dal presupposto che, al momento del parto, ogni donna dovrebbe promuovere l’allattamento al seno nella prima mezzora dopo il parto: questo perché, il primo latte, il colostro, ricco di vitamine, sali minerali e grassi, aiuta il neonato, sia per introdurre l’allattamento, sia per l’importanza della nutrizione.

Dopo circa 4-5 giorni, l’allattamento porta alla montata lattea, e da li si potrebbe dire che è il vero inizio dell’allattamento. Non dovrebbero essere messi para capezzoli o ciucci, in modo tale che il neonato conosca solo la forma del seno per non sfavorire un allattamento relativo. Anche evitare il latte artificiale è importante, perché la suzione tramite il biberon è molto meno faticoso rispetto a quella del seno; il neonato, abituandosi al biberon, rifiuterebbe il seno.

Ma ci sono motivi per cui a volte il latte materno diminuisce: se lo si allatta a distanza di ore prolungate, o se si usa più frequentemente il tiralatte, la prolattina e l’ossitocina (ormoni che permettono la lattazione e la produzione di latte) sono prodotte meno, portando di conseguenza meno produzione di latte. Anche l’uso di creme e detergenti non è consigliato perché il neonato, non riconoscendo l’odore del seno, potrebbe avere difficoltà ad attaccarsi.

Bere molto é importante per favorire la produzione del latte, così come l’ alimentazione; anche lo stress non è da sottovalutare: l’allattamento, con le sue difficoltà, potrebbe portare a una sorta di tensione, ma la donna se, ben informata, potrebbe sapere come muoversi in ogni momento. Le posizioni sono importanti per la comodità e l’attaccamento del neonato: prima di tutto si può allattare da sdraiata, in piedi, seduta; l’importante, è che la testa del neonato sia in asse con il suo corpo.

Si ci vuole pazienza, non è una passeggiata neanche per il neonato, che, stanco, ogni tanto si addormenta, ma pure lui ha i suoi tempi. L’importante è, sapere anche, che il latte migliore, che contiene più nutrienti, grassi e carboidrati da far aumentare il peso al neonato, è l’ultimo latte, non il primo; quindi è consigliabile fare venti minuti di una poppata e venti la successiva. Dieci minuti di ogni seno in una poppata non danno i giusti nutrienti.