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Allattamento al seno: l’OMS lo consiglia, Trump no!

Allattamento al seno: Trump contro

Questo maggio, a Ginevra si è tenuta la riunione dell’Assemblea mondiale della sanità. Nell’ambito della stessa gli Usa hanno tentato di modificare e di bloccare la risoluzione che consiglia il latte materno, minacciando di ritorsioni i paesi poveri. Inoltre, il New York Times rivela come ciò sia effetto della pressione delle lobby del latte artificiale.

allattamento al seno

Alla fine dello scorso anno, l’amministrazione Trump aveva preso di mira l’uso di alcuni termini. Tra questi: “diversità”, “feto” e “basato sulla scienza”, bandendoli dalla documentazione del Center for Disease Control and Prevention. Così, la massima autorità sanitaria statunitense, si è ritrovata con la documentazione completamente priva di questi vocaboli. Adesso nel mirino del presidente americano c’è la questione del latte materno.

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Latte materno: la mossa degli USA

Il New York Times ha dunque divulgato la notizia che gli Stati Uniti, durante l’ultima Assemblea mondiale della sanità (tenuta a Ginevra, a maggio) avrebbero contestato la mozione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di promozione dell’allattamento al seno nel mondo. “La delegazione degli Stati Uniti, abbracciando gli interessi dei produttori di latte artificiale, ha rovesciato le delibere”, rivela il quotidiano statunitense nel tentativo di far luce sulla questione, citando numerose fonti.

latte materno

La prima mossa sarebbe stata quella di provare a rimuovere dalla bozza del testo la frase che sollecita i governi a “proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento“. Tale opera di rimozione ha interessato anche la frase che invita i responsabili politici a limitare la promozione di prodotti alimentari che, secondo esperti, hanno effetti nocivi sui neonati. Non bastando tutto ciò, gli Usa sono passati alle minacce, evocando il possibile taglio di aiuti ai Paesi poveri se avessero sostenuto la mozione. Difatti l’Ecuador, ha fatto dietrofront dopo le ritorsioni commerciali e il ritiro dell’aiuto militare. Stessa reazione quella di almeno una dozzina di altri Paesi, tra cui Messico e Uruguay.

Il latte di mamma: la risorsa che minaccia gli interessi commerciali americani

Patti Rundall, il direttore della gruppo britannico Baby Milk Action, che ha partecipato all’assemblea ha dichiarato “Eravamo sorpresi, sconcertati e anche rattristati”. Ha aggiunto: “Quello che è successo è stato l’equivalente di un ricatto, con gli Usa che tenevano il mondo in ostaggio e tentavano di rovesciare quasi 40 anni di consenso sul modo migliore di proteggere la salute dei neonati e dei bambini”. Alla fine però la risoluzione è passata nonostante le minacce americane, grazie all’intervento della Russia.

latte di mamma

Il latte di mamma è perfetto ai fini nutrizionali e di svilupppo di ogni bambino. Previene le malattie e soprattutto abbatte i costi e l’inquinamento. Quest’ultimo aspetto è un vantaggio per ogni nucleo familiare, al punto che la conservazione del latte permette alle donne che lavorano di non doverci rinunciare necessariamente. Ma è uno svantaggio per gli interessi commerciali di qualsiasi paese, soprattutto di uno così industrializzato come quello americano.

Latte: una scelta importante

La risoluzione che raccomanda il latte materno è basata su decenni di ricerche ed evidenze scientifiche. Queste riconoscono come il latte materno promuova la salute e lo sviluppo neurocomportamentale del bambino, riducendo anche il rischio d’insorgenza di varie malattie, anche per la madre. I surrogati non hanno assolutamente le stesse proprietà, e in alcuni Paesi del terzo mondo possono diventare pericolosi per la necessità di usare l’acqua per la preparazione, spesso inquinata. L’unicef dichiara, non a caso, che l’allattamento al seno è il primo vaccino per il bambino.

latte

Per i paesi in via di sviluppo il latte materno è una risorsa ancora più importanto perchè garantisce il nutrimento dei bambini. Infatti, viene portato avanti anche fino ai 6 anni di vita del bambino al punto che anche le donne hiv positive allattano al seno i propri figli. Questo è il motivo per il quale l’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino a sei mesi di vita del neonato, da integrare poi e mantenere fino ad almeno un anno o finchè mamma e bambino lo desiderano.

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Il latte: i suoi vantaggi sono innumerevoli

Riccardo Davanzo, presidente del Tavolo Tecnico sull’allattamento al seno del Ministero della Salute spiega: “Se l’allattamento al seno è raccomandato perché vuol dire salute. Un governo non può dare la priorità agli interessi economici che si nascondono dietro le multinazionali dei sostituti del latte materno. Ovviamente le aziende fanno il loro lavoro.

il latte

Spetta al governo tenere conto di queste dinamiche e mettere dei paletti normativi e legislativi affinché l’interesse commerciale non debordi. Molti paesi aderenti all’Oms seguono il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno, un riferimento che ogni nazione mette in campo singolarmente con leggi più o meno avanzate. E gli Stati Uniti sono tra i paesi che seguono con minor rigore i riferimenti del codice. Non dovrebbe dunque meravigliare la posizione di Trump“.

Allattamento e commercializzazione dei sostituti del latte materno

In Italia, negli ultimi 25 anni, sono state approvate leggi significative a tutela dell’allattamento al seno. Queste regolamentano la vendita dei sostituti del latte materno. Nel nostro paese, come in gran parte dei paesi industrializzati, è lecito il finanziamento del convegno di una società scientifica da parte di un’azienda. Questo però può rappresentare un problema perché lo sponsor potrebbe più o meno condizionare le decisioni delle società scientifiche in ambito sanitario. In questo contesto di discussioni il rapporto tra marketing e sanità è molto delicato, considerando che bisogna garantire la massima tutela della salute in maniera eticamente corretta.