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Allattamento al seno: i 5 lati negativi

Tutti parlano dell’esperienza fantastica che è allattare al seno il proprio bambino per parecchi mesi dopo la sua nascita, a volte anche per qualche anno. Io non posso che crederci sulla parola visto che sono riuscita ad allattare naturalmente il mio Francesco soltanto per un mese, poi ho dovuto smettere. Per quale motivo?

La ragione è, secondo la mia personale esperienza, uno dei lati negativi dell’allattamento al seno: le ragadi e il dolore davvero forte che possono provocare. Ricordo di aver avuto subito difficoltà nell’attaccare mio figlio al seno, probabilmente la mia inesperienza ha fatto coppia con lo scarso aiuto che ho ricevuto in ospedale da parte di chi avrebbe dovuto spiegarmi per bene come bisognava fare per attaccare bene il neonato al mio seno.

Fatto sta che in meno che non si dica sono arrivate le ragadi e sono rimaste nonostante abbia provato davvero di tutto per combatterle. Intanto continuavo ad allattare, ma il dolore era davvero tanto, per me la poppata era diventata una sorta di incubo. Quando, poi, Francesco ha iniziato a rigurgitare il sangue che succhiava insieme al latte ho detto basta e sono passata all’allattamento artificiale.


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Un altro aspetto non troppo piacevole può essere il tempo necessario per l’allattamento al seno. Diciamolo: con il biberon è un attimo, prepari il latte, lui mangia, fa il suo ruttino e torna placidamente a dormire. Con le tette non va proprio così: innanzitutto nel primo mese di vita le poppate possono arrivare anche a dieci tra giorno e notte; ogni poppata completa può durare anche una buona oretta tra annessi e connessi. Aggiungiamo anche il fatto che di solito a ogni poppata corrisponde il cambio del pannolino, e la cacchina di un neonato è terribile.

Spesso la montata lattea provoca un innalzamento di temperatura e allattare con la febbre non è proprio una passeggiata di salute.

Inoltre la produzione di latte fa male al seno, dunque se prima il sonno a pancia sotto era impossibile per via del pancione, anche dopo il parto continua a essere proibito per via delle tette doloranti.

Ultima osservazione: bisogna essere pronte ad allattare ovunque, ma davvero ovunque e questo potrebbe essere un disagio per le neo mamme particolarmente timide. Considerando anche che in Italia non ci sono ancora luoghi pubblici pensati ad hoc per l’allattamento, e che spesso bisogna fare i conti anche con l’ignoranza delle altre persone.