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Alimenti per neonati: 1 su 10 contiene Ogm

L’alimentazione dei nostri figli è sempre gestita prestando un’attenzione particolare alla qualità dei prodotti che compriamo per loro. Soprattutto quando sono molto piccoli, cerchiamo di dare loro il meglio e in ambito alimentare, questo significa orientarsi sempre verso cibi sani e genuini. Ma non sempre l’offerta in commercio soddisfa le nostre esigenze. Infatti, secondo la Relazione sul Piano nazionale Ogm relativa al 2015, pubblicata sul sito del ministero della Salute, il 10% degli alimenti per neonati contengono organismi geneticamente modificati.

La legge italiana in questo senso è molto severa, ma alcuni prodotti, anche se in minima dose e rimanendo entro i limiti del consentito, non garantiscono l’assenza di Ogm. Il 2% degli alimenti per bambini ne contiene, ma la percentuale sale al 10 se si prendono in considerazione solo quelli per neonati.

Da tenere d’occhio, in particolare, quelli a base di mais, riso e soia. Un dato su cui riflettere, ma che non è ancora allarmante visto che il Ministero assicura che le dosi rilevate sono bassissime. Comunque, sempre meglio avere un quadro chiaro della situazione per fare poi scelte più consapevoli.

La ricerca ha preso in considerazione 804 campioni provenienti da prodotti trasformati e da materie prime a base di mais, soia e riso (sia coltivati con metodi tradizionali che biologici). Di questi, 688 sono italiani e 116 sono prodotti d’importazione. Dei 688 campioni italiani analizzati, la percentuale di quelli risultati positivi alla presenza di Ogm, è stata del 2%. Il dato sale però se si prendono in considerazione solo i prodotti per lattanti, come  il riso e le creme di mais: su 20 campioni 2 sono risultati positivi, cioè il 10%. Sui 116 prodotti provenienti dall’estero, 4 sono risultati positivi: si tratta di prodotti a base di riso provenienti dalla Cina.

I dati sono poi stati suddivisi per regione: al primo posto troviamo il Molise con 10 campionature di cui due positive, pari al 10%, e a seguire l’Emilia Romagna, con 58 campionature, di cui 4 positive, pari al 7%.

In generale, comunque, gli alimenti italiani sono risultati più affidabili di quelli di importazione, secondo il rapporto, infatti, “sostanzialmente i prodotti alimentari hanno rispettato i requisiti di etichettatura previsti dalla normativa vigente, assicurando una corretta informazione al consumatore”.

La supervisione del Ministero continua e assicura la massima vigilanza vista l’importanza dell’alimentazione biologica per i nostri bambini.