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Agopuntura per stimolare il concepimento

Recenti studi hanno dimostrato che nelle coppie con problemi di fertilità, si può ricorrere a delle sedute di agopuntura con il fine di aiutare l’ovulazione femminile, ma anche per far ritrovare l’equilibrio ormonale in quelle donne che soffrono di ciclo anovulatori, endometriosi e dismenorrea. Sembra però, che questa pratica dia buoni risultati anche negli uomini che presentano anomalie morfologiche degli spermatozoi.

L’agopuntura è una tecnica cinese definita medicina alternativa, che pone le sue radici sul fatto che ognuno di noi ha un’energia vitale presente nei canali corporei chiamati meridiani che però non sono visibili agli occhi. Toccando proprio con degli aghi questi punti si riesce a stimolare l’eventuale carenza, in questo caso riproduttiva, ma anche a migliorare prestazioni fisiche di altro genere, oppure con dei cicli continui di agopuntura si eliminano malattie croniche ecc.

La sua efficacia è comprovata soprattutto durante la gravidanza, il parto e l’allattamento, ma sembra che quindi dia ottimi risultati pure per stimolare il concepimento stesso.

Le donne che decidono di sottoporsi a questi trattamenti al fine di stimolare il concepimento, iniziano con una cura intensiva che consiste in una seduta per poi passare a due ma per avere risultati concreti devono passare circa 5 mesi. Le zone interessate all’infertilità su cui lavora la pratica dell’agopuntura, sono: mani, orecchie, pancia e piedi, ma non è detto che l’ago non venga inserito anche in altri punti specifici.

Spesso per far in modo che questa antica pratica abbia più efficacia, la si associa alla fitoterapia, perché l’abbinamento di questi due rimedi, è utile soprattutto quando la donna ha superato i 35 anni e ha problemi di ovulazione; inoltre proprio i fitoterapici sono usati per alleviare i dolori del parto. In ogni caso è comunque indispensabile, prima di affrontare un qualsiasi rimedio alternativo alla medicina ufficiale, per riuscire ad avere un figlio, rivolgersi a delle strutture accreditate senza avvalersi del primo praticante che capita.