educare un figlio

6 cose che una mamma NON dovrebbe fare per il figlio

Ogni mamma desidera la felicità per il proprio figlio, ma per raggiungere quest’obiettivo si commettono molti errori. Certo non è facile il mestiere del genitore, educare un bambino è un compito complicato da svolgere, soprattutto se per crescerlo nel modo migliore non si ascoltano le sue esigenze, i suoi bisogni, si sottovaluta la sua personalità. Decidere per lui, credere che di sapere cosa è meglio per il suo bene non sempre è giusto, ecco, quindi 6 cose che una mamma non dovrebbe fare per il figlio.

    1. Aiutarlo troppo: quando un genitore non lascia che il proprio figlio faccia da solo, non lo sostiene nella crescita. Imboccarlo, vestirlo, fare i compiti al posto suo, intervenire alla prima difficoltà non è utile. Consentire al bambino di sviluppare la sua autonomia è fondamentale per aumentare la sua autostima, per misurare le sue capacità e per migliorarsi.
    2. Punire: la punizione non è educativa è solo un modo attraverso cui la mamma sfoga il suo nervosismo e cerca di far prevalere la sua autorità, per timore di essere prevaricata dal bimbo. Può suscitare solo timore, risentimento e anche ostilità, non offre alcun tipo di insegnamento, si tratta solo di un gioco di potere che non porta a nulla.
    3. Scegliere per lui: dai vestiti allo sport, passando per la scuola, le attività extra scolastiche e anche gli amici. Decidere cosa è buono e cosa non va bene per la sua vita fa sentire il bambino inadeguato, incapace di poter esprimere il proprio carattere e i propri desideri. Lasciatatelo rivelare i suoi interessi senza imporgli niente, lasciatelo sperimentare e sbagliare.
    4. Parlare al posto suo: nelle conversazioni tra adulti, ma anche quando il piccolo si trova tra coetanei, intervenire e prendere la parola, rispondere per suo conto gli crea imbarazzo. Lo fa sentire non all’altezza e lo intimidisce ancora di più. Incoraggiatelo in queste occasioni, aspettate che prenda coraggio e lasciategli esprimere le sue opinioni.
    5. Fare paragoni con i fratelli o con altri bambini: frasi del tipo “Guarda come è bravo“, “Lui mangia tutto e tu no“, “Fai come tua sorella che non sbaglia” è utile soltanto a sviluppare il suo senso di inferiorità e non gli consente di far emergere la sua personalità. Spronalo, invece, a sviluppare i suoi talenti, anche se non sono come quelli degli altri.
    6. Dire sempre di sì: assecondarlo in tutto solo perché si teme una sua reazione emotiva o perchè ci si sente in colpa per il poco tempo che gli si dedica è un atteggiamento non è educativo. Bisogna dare dei limiti al piccolo, insegnargli che non tutto gli è dovuto, solo questo lo aiuta a crescere.

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