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5 rimedi per superare il dolore post episiotomia

Chi ha sperimentato un parto vaginale con episiotomia sa bene di cosa stiamo parlando. Non è raro che questa zona del perineo che è stata stressata dalla fase espulsiva, tagliata e cucita diventi edematosa o addirittura si infetti. Vediamo allora quali sono i rimedi per superare il dolore post episiotomia e gli accorgimenti per evitare le complicanze della ferita e facilitarne la guarigione.

L’episiotomia è una incisione chirurgica medio-laterale del piano perineale, che si esegue durante il parto vaginale in alcuni casi, talvolta di necessità, talvolta no. L’indicazione a questa tecnica difatti dovrebbe presentarsi solamente di fronte ad una difficoltà oggettiva alla fuoriuscita della testa fetale. Tale condizione si può verificare quando l’ostio vulvare è particolarmente impervio, in termini meno tecnici, quando l’ingresso vaginale è stretto.

Questo può avvenire sia per un mancato rilassamento di questa zona muscolare sia per fattori anatomici preesistenti. Oppure la difficoltà di fuoriuscita della testa può essere legata ad una sproporzione feto-pelvica. L’episiotomia è d’obbligo quando c’è bisogno di praticare un parto operativo con forcipe o ventosa.

Tuttavia ancora oggi in Italia c’è la pessima abitudine di incidere il perineo anche in assenza di una reale indicazione ma solo per prevenire eventuali lacerazioni nelle primipare. Gli ultimi studi internazionali sono tutti concordi con l’affermare che questa pratica è inutile e dannosa quanto una lacerazione di grado medio, e che quindi andrebbe limitata solo ai casi di reale necessità.

Questa parentesi per ricordare a tutte le donne che rientra nei diritti della partoriente rifiutare l’episiotomia laddove non ci siano reali indicazioni per farla. Alle donne che invece l’hanno subita per un motivo e per un altro possiamo dare qualche consiglio per accelerare la guarigione e superare il dolore.

  1. Impacchi di ghiaccio
  2. Tutti gli ospedali ne sono forniti, ma potete continuare ad utilizzarli anche a casa. Il ghiaccio essendo vasocostrittore allevia il dolore e il gonfiore.

  3. Cuscino per allattamento
  4. Vi tornerà particolarmente utile dopo il parto questo cuscino perché tra le altre cose può prendere la forma di una ciambella, permettendovi di sedervi in modo più agevole senza appoggiare il perineo

  5. Igiene intima specifica
  6. Prima della caduta dei punti non va sottovalutata la disinfezione di questa zona che deve rimanere sempre asciutta e pulita. Il personale infermieristico ed ostetrico dopo il parto vi aiuterà in queste pratiche durante il ricovero.
    Per conto vostro sarà bene coprire la ferita con una garza sterile all’atto della minzione e defecazione in modo da isolarla da eventuali batteri, ed utilizzare saponi intimi specifici. Quelli a base di salvia e timo sono antiinfiammatori e disinfettanti e al contempo molto delicati sulla flora batterica.

  7. Massaggi con olio di iperico e mobilizzazione
  8. Senza introdurre le dita in vagina ma solo esternamente è buona pratica massaggiare la zona quando il gonfiore sarà passato e i punti saranno caduti, per riprendere un contatto con questa parte del corpo e testarne la sensibilità. Piccole contrazioni del perineo possono accelerare la guarigione e la ripresa del tono muscolare, anche se all’inizio vi sembrerà di non percepirne i movimenti. Come per ogni riabilitazione necessiterà di tempo e costanza

  9. Tachipirina
  10. Se il dolore diventa particolarmente acuto potete chiedere all’ostetrica o al vostro ginecologo di assumere la tachipirina, un farmaco che non ha controindicazioni in allattamento (salvo allergie materne al paracetamolo).

Sintomi da non sottovalutare sono la presenza di pus o di cattivo odore, segno di una infezione da combattere. Come anche il dolore che cronicizza oltre i 42 giorni dal parto, tempo in cui il perineo dovrebbe di norma guarire completamente e permettere una ripresa della normale attività dei rapporti intimi. Anche la perdita di urina o di gas dopo 42 giorni non è da ritenersi una conseguenza normale, e necessita di una consulenza specialistica ginecologica o in riabilitazione perineale.