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5 frasi da non dire ad una mamma che allatta

La mamma, la suocera, l’amica senza figli, perfetti sconosciuti per strada: chiunque si sente in diritto di sparare sentenze su una neomamma che allatta. Ecco alcune delle frasi che una mamma in allattamento proprio non vuole sentirsi dire. Alcune potrebbero addirittura compromettere la buona riuscita dell’allattamento!

  1. Non tenerlo sempre attaccato, lo vizi! Ai miei tempi si allattava una volta ogni 3 ore e stop!
  2. E’ una delle più comuni e, generalmente, è una frase che arriva dalle neo-nonne. Si può rispondere, garbatamente ma con fermezza, che la puericultura è cambiata negli ultimi anni. Oggi si preferisce assecondare le richieste del neonato, soprattutto nelle prime settimane di vita, quando l’allattamento deve ben avviarsi e rodarsi. Gradualmente ogni mamma trova il modo e il ritmo per allungare i tempi tra poppata e poppata.

  3. Hai abbastanza latte?
  4. Inutile nasconderlo: ogni mamma che allatta, prima o poi, ha paura che il suo latte non sia sufficiente a saziare il suo bambino, nonostante si sappia che l’allattamento funziona in base alla regola della domanda e dell’offerta. Instillare il dubbio e l’angoscia in una neomamma non è proprio l’ideale: piuttosto si può supportare la mamma suggerendole di riposarsi, bere molto, cercare di stare serena. Questi sì, che sono fattori che possono aiutare la donna ad avere “abbastanza latte”!

  5. Ogni quanto lo allatti? Quando devi allattarlo?
  6. Naturalmente sono frasi-domande lecite, ma bisogna tener presente il fatto che allattare non significa esclusivamente “nutrire”. Il bebè può sentire il bisogno di attaccarsi anche per pochi momenti o minuti per sentirsi rassicurato, non sentirsi solo, per sentirsi protetto e sicuro. Una neomamma alle prime poppate non ha effettivamente idea di quanti “pasti” faccia suo figlio o dopo quante ore dovrà “mangiare” di nuovo. Non chiedeteglielo!

  7. Dopo i 6 mesi: “ormai è acqua… cosa lo allatti a fare?”
  8. L’introduzione di cibi diversi dal latte materno, con lo svezzamento, non esclude di poter continuare ad allattare il proprio bambino: infatti si parla di “alimentazione complementare”. In ogni caso il bebè continua ad aver bisogno non solo di latte, ma anche di coccole, consolazione, contatto, calore: bisogni ai quali si può rispondere facilmente mantenendo due o tre poppate durante il giorno, anche quando la mamma ricomincia a lavorare (mattina, quando la mamma rientra a casa e prima di dormire).

  9. Perché non dai un’aggiunta la sera? Così il bambino potrebbe dormire più a lungo la notte.
  10. Potrebbe essere anche il marito/compagno a dare questo suggerimento. Il fatto è che l’allattamento può funzionare al meglio solo se si rispettano le richieste del bambino, l’unico in grado di far produrre il giusto latte alla sua mamma. Ingannare il piccolo, saziandolo eccessivamente la sera con il biberon, alla lunga, potrebbe compromettere la buona riuscita dell’allattamento a richiesta.

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