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5 cose poco note sulla relazione mamma-bambino

Tanto si parla di gravidanza ormai: televisione, radio e rete piene zeppe di tantissime nozioni su come vivere la gravidanza, come affrontare i disturbi e come “combattere” le patologie eventualmente presentatesi nel corso della gestazione. Ma qualcuno parla mai della simbiosi che esiste tra la mamma ed il bambino?
Sono molte le considerazioni da parte della psicologia a riguardo della relazione mamma-bambino proprio nel ventre materno, con particolare accezione alla psiconeuroendocrinologia, soprattutto con applicazione alla gravidanza, travaglio e parto. Caratteristico è stato il contributo della Psicoterapeuta Giuliana Mieli in molti suoi interventi e scritti.

  • La simbiosi mamma-bambino nasce in utero e persiste anche dopo la nascita, probabilmente per tutta la vita del bambino. È incredibile, ma non può non esistere legame nel corso dell’intera esistenza con i nove mesi in cui è stata vissuta l’esperienza più “accogliente” e sicura (quella dell’accrescimento e contenimento in utero) che un essere umano possa immaginare di vivere;
  • Il feto percepisce tutti i cambiamenti emotivi della mamma, proprio perché essi si convertono in messaggi ormonali: lo stress porta adrenalina e limita il rilascio di endorfine, altre sì limitando lo stato di benessere materno e fetale;
  • La stanchezza che avverte la donna a termine della gravidanza è la stessa che viene percepita dal bambino ancor di più stretto in un ambiente (che se prima era quello dell’ accoglienza e del contenimento sereno, ora inizia a limitare i movimenti per ovvie motivazioni spaziali) ormai angusto;
  • Da un punto di vista meno medico e più “filosofico” o psicologico, la contrattilità uterina potrebbe rappresentare un “movimento a stantuffo” ed emulare le spinte e gli incoraggiamenti materni di incoraggiamento verso la lenta separazione e l’inizio della vita extrauterina, come a dire “la mamma ti incoraggia, ma è sempre con te”;
  • L’equilibrio che il bambino ha vissuto e trovato in ambiente uterino sarà quello che lo stesso continuerà a cercare per tutto il resto della vita, come inconscio ricordo dell’esperienza e delle sensazioni vissute a contatto continuo con la mamma e con il suo amore.
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