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5 cose da non dire MAI ad un genitore con un bambino disabile

Essere genitori di un bambino disabile non è senz’altro facile: c’è bisogno di tanta pazienza, coraggio e forza. L’amore che un figlio disabile sa darti è però uguale a quello di tutti gli altri bambini, se non maggiore, e allo stesso modo anche i genitori sanno amare i propri piccoli senza alcuna distinzione. Spesso, però, quando si ha un figlio disabile bisogna combattere con persone ignoranti e senza alcuna sensibilità: vediamo quali sono le 5 cose da non dire mai ad un genitore con un bambino disabile.

1. Innanzitutto non bisogna mai fissare una persona disabile come se fosse un’attrazione da circo. Mai. Sono bambini (o adulti) come tutti gli altri, hanno gli stessi diritti, gli stessi doveri, la stessa importanza e nessuno deve permettersi di farli sentire strani o fuori dal normale.

2. Non si deve mai dire ad un genitore “mi dispiace per tuo figlio”. Per una mamma o un papà è già abbastanza difficile affrontare la situazione ogni giorno e non ha di certo bisogno della compassione della gente. I genitori amano i propri figli anche se disabili e non li vedrebbero mai come un errore o qualcosa di cui dispiacersi.

3. Dire ad un genitore di un disabile “non ti manca la vita di prima?” è assolutamente scortese e maleducato. Lavorare, uscire, poter dedicare qualche ora a se stessi è importante per ogni persona, ma ogni mamma e papà se il proprio figlio ha bisogno di loro mette da parte i propri interessi senza alcun rimorso.

4. Mai dire “ma la malattia di tuo figlio è curabile?”. Se fosse curabile sicuramente i genitori farebbero di tutto per non far soffrire il proprio bambino, non rimarrebbero fermi. La disabilità è una caratteristica soggettiva del piccolo, non si può curare ma soltanto tenere sotto controllo per non farla peggiorare,

5. “Se lo avessi saputo prima avresti interrotto la gravidanza?”. Ebbene sì, alcune persone sono in grado di pronunciare anche queste oscenità. In primis la scelta di portare a termine o meno la gravidanza è soggettiva del genitore e non contestabile da nessuno. Di certo non spetta a nessuno giudicare una mamma o un papà che già soffrono per la malattia del proprio figlio.