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Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici 2019

Guida al Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici

Per molte coppie l’arrivo di un figlio è spesso sinonimo di lavori e ristrutturazioni in casa. La stanza che prima era un grigio e disordinato studio va trasformata in un’amorevole cameretta, il tavolino per due persone deve far posto a un tavolo più grande per poter colorare e giocare con gli amichetti, le prese devono essere messe in sicurezza e così via…
Un figlio stravolge davvero la vita – in positivo! – anche quella dell’abitazione. Per questo oggi affrontiamo l’argomento ristrutturazioni e vediamo le novità del 2019 sul Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici.

Cos’è il Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici

Questo bonus prevede la detrazione fiscale Irpef del 50% sull’acquisto di elettrodomestici e mobilio nell’ambito di un progetto di ristrutturazione edilizia. Ciò significa che vi verrà detratto dalle tasse un importo pari al 50% della spesa che avete sostenuto per il nuovo arredamento, ma solo entro la soglia massima di 10.000 euro. 

Facciamo un esempio. Se acquistate una cameretta per vostro figlio dal valore di 3.000 euro, vi verranno detratti dalle tasse 1.500 euro. Se invece ristrutturate completamente casa e quindi cambiate tutto l’arredo, per una cifra di 22.000 euro, vi verranno detratti “soltanto” 10.000 euro.arredo cameretta bimbi

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Cosa si può acquistare con il Bonus

Il Bonus Mobili riguarda l’acquisto di mobili di qualsiasi tipo: letti e armadi per la camera da letto, divani e tavoli per il soggiorno, materassi e anche apparecchi di illuminazione. Soltanto gli infissi, i tessili e gli altri componenti d’arredo vengono esclusi.

E le tende? Rientrano nel bonus solo se non sono a scopo decorativo. Parliamo dunque di tapparelle, persiane, tende a rullo e tende oscuranti per la veranda, ma anche cappottine da sole e pergole. Tutto quello che serve per attrezzare il terrazzo e far giocare i figli all’aria aperta, ma al riparo dal sole.

Anche tra gli elettrodomestici rientrano tantissimi prodotti indispensabili per le neo-mamme, come forni a microonde, condizionatori e ventilatori elettrici, lavastoviglie, frigoriferi congelatori e lavatrici. A patto che siano di classe energetica A+ (A per i forni) o superiore.

Inoltre, cosa che non molti sanno, si possono detrarre anche le spese per il trasporto e il montaggio dei mobili acquistati, rimanendo sempre nella soglia dei 10.000 euro.

Non rientra nel bonus l’acquisto di sanitari come wc, docce, lavabi e altro arredo bagno, il cui costo può già essere detratto con il semplice Bonus Ristrutturazioni.

bonus grandi elettrodomestici

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Tutte le date da tenere a mente

Per poter usufruire del bonus mobili, tutti gli acquisti devono essere fatti entro il 31 dicembre 2019, quindi, se avete in programma delle spese per l’arredamento è meglio farle prima dell’inverno.

I lavori di ristrutturazione invece, necessari per rientrare negli aventi diritto all’agevolazione, devono essere iniziati non prima del 1 gennaio 2018, anche se sono proseguiti nel 2019.

Ricordate inoltre che la detrazione fiscale non sarà concentrata nell’anno successivo alla dichiarazione dei redditi ma, come avviene per gli Eco Bonus e il Bonus Ristrutturazioni, verrà diluita nell’arco di dieci anni.

date importanti

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Cosa serve per richiedere il Bonus Mobili

Per richiedere il Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici è necessario presentare le fatture delle spese sostenute all’intero della dichiarazione dei redditi, tramite il Modello 730.

Sono validi soltanto pagamenti con bonifico o carta di credito/debito, e soltanto conservando le ricevute dell’avvenuta transazione o del bonifico effettuato. Pagamenti in contanti, con assegni bancari o con altri metodi non verranno purtroppo presi in considerazione.

Molti mobilifici, per venire incontro alle esigenze delle famiglie e in particolare dei giovani, prevedono la possibilità di un finanziamento per l’acquisto di elettrodomestici, mobili e intere camere. Come fare se si è scelto un pagamento a rate?

L’Agenzia delle Entrate è molto chiara in merito:

La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento (circolare n. 7/2017)”.

pagamento carta credito

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Olga De Blasio