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Autismo: l’inquinamento è la causa? La ricerca

L’inquinamento può causare l’autismo?

L’autismo è uno spettro di disturbi che colpisce la capacità di espressione ed interazione sociale di chi ne è affetto. Sebbene non ci sia ancora una completa chiarezza sulle cause, è stato dimostrato che ad innescare questi disturbi sia una combinazione di fattori genetici e ambientali. Sembrerebbe, infatti, in base agli ultimi studi, che l’esposizione ad agenti chimici in fase fetale aumenti di molto la probabilità di sviluppare l’autismo. Che ruolo ha l’inquinamento ambientale nell’influenzare la salute del sistema nervoso e come può portare all’autismo? Quali sono gli studi condotti fino ad ora? In basso la risposta a tutte queste domande.

Autismo: cosa bisogna sapere sulla cause

L’autismo, la cui definizione precisa è Disturbi dello spettro autistico è, appunto, uno spettro di manifestazioni di diversa gravità che interessano la capacità di espressione e di interazione con il mondo di un individuo. Questo disturbo compare in età molto precoce, i primi sintomi possono comparire a 6-8 mesi e si può diagnosticare tra i 2 e i 3 anni. L’autismo, che nel 50% dei casi si accompagna a ritardi mentali, è una condizione che segue la persona per tutta la sua vita, e costituisce una patologia invalidante. Le cause che fino ad ora si sono ricondotte all’autismo sono in realtà una combinazione di fattori, sia genetici che ambientali. Costituiscono dei fattori di rischio anche l’età avanzata del padre, un parto prematuro ed un basso peso alla nascita. Le ultime ricerche scientifiche però avrebbero individuato tra le cause dell’autismo anche l’inquinamento ambientale. Negli ultimi anni sono stati condotti numerosi studi volti a spiegare il moltiplicarsi dell’autismo infantile.
In basso un approfondimento sull’autismo e le cause.

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Esiste una correlazione tra autismo e inquinamento: ecco gli studi

L’autismo è uno spettro di patologie che si sta diffondendo in tutto il mondo. Si potrebbe pensare che questo possa dipendere da un miglioramento delle capacità diagnostiche, ma ciò non spiega il tasso di crescita. Poichè esso dipende da fattori genetici ed ambientali, e poichè l’incidenza dei primi non può aumentare in modo esponenziale, si può spiegare l’aumento dei casi di autismo solo con una correlazione tra esso e l’inquinamento crescente.
Nel 2006 uno studio della Harvard School of Public Health aveva denominato l’autismo come “pandemia silenziosa”, ovvero un disturbo che dilaga in tutto il mondo in modo silente. In seguito, lo studio “Developmental neurotoxicity of industrial chemicals” apparso su Lancet ha elencato ben 202 sostanze chimiche che hanno la capacità di danneggiare un cervello in fase di formazione, ma sembra che siano 1000 gli agenti tossici che potrebbero influenzare la salute del sistema nervoso. Uno studio più recente condotto dalla Monash Univesity ha confermato che l’inquinamento atmosferico aumenti del 78% l’incidenza di fenomeni di autismo.

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Autismo e influenza dell’inquinamento

Ormai è chiaro che i livelli crescenti di inquinamento debbano metterci in allerta sui possibili rischi. Ma come può la qualità dell’aria che respiriamo influenzare lo sviluppo del cervello tanto da causare fenomeni di autismo? Il cervello è composto da una materia grassa, e, per questo motivo, è sensibile all’esposizione di agenti tossici liposolubili, che si dissolvono, cioè, nei grassi. Tra i più comuni agenti tossici vi sono i pesticidi, oppure i pm 2.5, emessi dalle auto. L’esposizione di un cervello in formazione a queste sostanze, pur attraverso il corpo della madre durante la gravidanza, potrebbe influenzarne lo sviluppo. In particolare, nel terzo trimestre di gravidanza la vicinanza alle polveri sottili pm 2.5 ed altre sostanze dannose potrebbe causare l’autismo poichè proprio in questo momento si sviluppano le aree del cervello che interessano le aree colpite dalla malattia. Le giornate dedicate all’autismo e gli studi condotti sono un modo per richiamare l’attenzione verso queste tematiche, per spronare ad agire sull’ambiente per arginare il fenomeno.

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