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Governo, addio al bonus baby sitter e asilo nido

La nuova decisione del Governo

Il Governo ha deciso: addio al bonus baby sitter ed asilo nido. In questi ultimi giorni infatti l’INPS ha fatto circolare un comunicato nel quale ha reso noto che da quest’anno non sarà più possibile richiedere l’agevolazione. Non solo: chi attualmente usufruisce del beneficio dovrà consumarlo entro e non oltre la fine dell’anno corrente, altrimenti lo perderà.Il Bonus asilo nido sarà invece usufruibile fino al 31 luglio 2019.

Il comunicato dell’Inps

La decisione è stata presa dall’attuale Governo, che nell’ultima Legge di Bilancio varata a dicembre ha eliminato la proroga del bonus. Come ricorda l’Inps sul suo sito,

il contributo baby sitting o asilo nido non è stato prorogato per il 2019. Ecco perché non è più possibile presentare domanda per accedere a tale contributo.

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Le famiglie dovranno così rinunciare ad un bonus molto importante: fino a 600 euro al mese che permetteva loro di pagare le spese per la baby sitter o l’asilo nido. Nel comunicato dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale si riporta anche un esempio:

Nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e abbia utilizzato il contributo, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti in ragione del superamento dell’importo di 600 euro, che determina l’impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione.

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Le critiche

Sono tante le famiglie che in questi giorni si stanno chiedendo il perché di tale scelta. Anche le opposizione – soprattutto il Partito Democratico – ha criticato aspramente la decisione del Governo. Nel mirino anche Luigi Di Maio, che sostiene che il bonus non è stato eliminato, ma anzi aumentato da 500 a 1.500 euro. In realtà il vice-Premier parla di un altro bonus fiscale.

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Come funzionava il bonus

Il Bonus Bebé e asilo nido consisteva in una agevolazione erogata dall’INPS che dava, a chiunque ne facesse richiesta, un importo massimo di 600 euro mensili con i quali pagare la tata o l’asilo nido dei figli. L’agevolazione era attiva per tutti coloro che avevano rinunciato al congedo parentale.

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L’importo massimo che era possibile ricevere dall’Inps è pari a 600 euro fino ad un periodo di sei mesi (che si riducevano a tre per le lavoratrici autonome). Anche le lavoratrici part time potevano usufruire del bonus, andando a ricevere un’agevolazione proporzionata al totale di ore lavorate. Per quanto riguarda le baby sitter, al posto dei vecchi voucher le famiglie avevano la possibilità di pagare le tate con il Libretto Famiglia.

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False promesse?

Intanto il Governo promette che in futuro il governo verrà introdotto un nuovo provvedimento per dimezzare le spese per pannolini e quelle per baby sitter. Eppure, il ministero del Tesoro in questi giorni sta facendo intendere che non ci sono fondi a disposizione. False promesse?