foto svezzamento 4 mesi OMS

Svezzamento a 4 mesi: perché è da evitare

Svezzare a 4 mesi è giusto?

Il dibattito sullo svezzamento a 4 mesi è acceso. Una buona parte di pediatri già a 3 mesi cominciano a preparare i genitori ad approcciarsi gradualmente allo svezzamento, con piccoli assaggi di frutta e con schemi per lo svezzamento.
I consigli sullo svezzamento a 4 mesi prevedono prima un po’ di mela grattugiata, poi la pera o la banana. All’inizio la punta di un cucchiaino, poi quantità sempre maggiori. Inizialmente a merenda poi anche a metà mattina. Non ci sono veri e propri schemi di svezzamento a 4 mesi: gli assaggi di frutta sono il primo step suggerito da molti pediatri.
Ma passare dal latte ai cibi solidi rappresenta una tappa evolutiva importante per il bambino e, come ogni fase dello sviluppo, è fondamentale aspettare il periodo corretto per proporla.
Secondo le linee attuali, anticipare lo svezzamento non è mai la scelta corretta. Lo svezzamento, sia per i bambini allattati al seno, sia per i bambini che prendono il latte artificiale, dovrebbe avvenire intorno ai 6 mesi di età.

Svezzamento: le linee guida dell’Organizzazione mondiale della Sanità

Le linee guida dell’OMS – Organizzazione mondiale della Sanità sono perentorie: è fortemente sconsigliato iniziare lo svezzamento prima della diciassettesima settimana se non in presenza di determinate patologie confermate da indagini approfondite.
Se ne sente spesso parlare ma cosa sostiene davvero l’OMS?
L’Organizzazione mondiale della Sanità tocca diversi punti relativi all’alimentazione del neonato. Tra le indicazioni più importanti ci sono i principi guida per l’alimentazione complementare dei bambini:

  • l’allattamento esclusivo al seno è fortemente consigliato fino ai 6 mesi e sarebbe importante continuare l’allattamento al seno su richiesta fino a 2 anni o oltre (se la mamma lo desidera);
  • introdurre gradualmente alimenti complementari al latte a partire dai 6 mesi;
  • aumentare gradualmente la consistenza e la varietà del cibo man mano che il bambino cresce, adattandosi alle sue esigenze e alle sue abilità.

Nei casi in cui non fosse possibile allattare o la mamma decidesse di non farlo o di sospendere l’allattamento al seno, la soluzione non sarà mai anticipare lo svezzamento o introdurre schemi di svezzamento specifici bensì passare al latte in formula, fino ai 6 mesi di età, quando si potrà iniziare a svezzare il bambino.

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foto svezzamento 4 mesi

Svezzamento neonato: cosa consigliano i pediatri

Di fatto, molti pediatri consigliano ancora di iniziare lo svezzamento a 4 mesi, età in cui, tutti i più recenti studi scientifici, hanno dimostrato che l’intestino del bambino e il suo sistema immunitario non sono ancora maturi e quindi non sono ancora pronti per ricevere cibo diverso dal latte. “Si è sempre fatto così” non può certo essere un alibi per sostenere teorie che l’evoluzione della ricerca smentisce. Si è sempre fatto così perché gli studi di prima non erano ancora in grado di approfondire alcuni aspetti e concatenazioni legati all’alimentazione del neonato che invece gli strumenti oggi a disposizione sono in grado di indagare e confermare.
Secondo quanto previsto dall’Organizzazione mondiale della Sanità, i pediatri sono tenuti a consigliare uno svezzamento anticipato e a suggerire schemi e ricette per lo svezzamento a 4 mesi solo in presenza di carenza di particolari nutrienti che possono essere integrati solamente con cibo diverso dal latte o di fronte a specifiche patologie che devono però essere indagate e confermate da esami specifici.
Anche la scusa di “abituare il bambino al cucchiaino” è ormai decisamente superata: un bambino svezzato al momento giusto, quando il suo sviluppo psico-motorio lo consentirà, accetterà il cucchiaino senza aver avuto bisogno di mesi di allenamento.

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foto svezzamento 4 mesi abituare cucchiaino

Baby food, il cibo specifico per bambini tra verità e business

Il baby food, ossia il cibo specifico per neonati comprende tutti quei preparati industriali prodotti appositamente per i bambini in fase di svezzamento e comprende farine, omogeneizzati, liofilizzati, sughi, pastine, biscotti, yogurt, succhi, tisane.
Il baby food esplode guarda caso negli anni ’50 e ’60, contemporaneamente ad una prassi diffusa allora che scoraggiava l’allattamento al seno, vissuto come un vincolo per donne che stavano puntando a conquistare l’indipendenza. Svezzare un bambino di 4 mesi significava offrire del cibo ad un organismo non ancora in grado di digerirlo. Per questo motivo, le grandi industrie alimentari e farmaceutiche hanno creato un business che rispondesse a questa consuetudine, creando industrialmente cibi che fossero ad altissima digeribilità e privi di qualsiasi elemento complesso, suggerendo ricette per neonati e tabelle per lo svezzamento e per la preparazione delle prime pappe. Questo non significa assolutamente che il baby food sia nocivo, anzi. Le aziende produttrici di cibo specifico per neonati sono sottoposte a controlli ancora più approfonditi e sono fornite di centri di ricerca che hanno l’obiettivo di rendere questi preparati sempre più sicuri. Il fatto è che se i bambini venissero svezzati nel momento corretto, quindi dopo i 6 mesi, avrebbero un organismo perfettamente in grado di digerire e assimilare il cibo normale degli adulti, senza la necessità di ricorrere a cibo specifico per bambini, con un notevole risparmio economico e con un approccio sicuramente più naturale e diretto ai sapori con cui avrà a che fare per tutta la vita.

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foto svezzamento 4 mesi baby food