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Il bimbo non dorme la notte? Ecco i 10 consigli Montessori

Cosa fare se il bimbo non dorme la notte

Quanti di voi la notte devono fare i conti con il piccolo che non dorme, piange, e si sveglia in continuazione? Il cattivo sonno notturno dei figli è infatti uno dei motivi principali che causano stress e nervosismo nei genitori. Grazia Honegger Fresco, allieva di Maria Montessori, ha tentato di fornire una soluzione al problema nel suo libro “Facciamo la nanna”. In questo volume l’esperta ha sintetizzato alcuni importanti consigli ai genitori per abituare i figli a dormire serenamente. Vediamone insieme qualcuno.

Abituare il piccolo al ritmo

Bisogna anzitutto abituare vostro figlio al ritmo sonno/veglia che, secondo la scrittrice, dipende dall’ora in cui nasce il piccolo. Se quest’ultimo viene dato alla luce la mattina, ad esempio, tenderà ad essere un gran dormiglione. Quello che la mamma deve fare è quindi abituarlo al ritmo notte/giorno facendo giorno per giorno dei piccoli spostamenti di orario, evitando modifiche repentine che rischierebbero di essere controproducenti.

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No all’eccessiva stimolazione giornaliera

Spesso per far divertire i propri figli e per evitare che durante il giorno si annoino si tende a stimolarli eccessivamente, il che potrebbe causare un cattivo sonno notturno. Secondo la Honegger la notte riflette molto il giorno, ecco perché si devono evitare attività eccessivamente stimolanti che potrebbero far cadere il piccolo in uno stato d’ansia e d’agitazione.

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Fatelo muovere di giorno

Il fatto di non stimolarlo troppo, ovviamente, non deve essere confuso con il far stare il piccolo seduto tutto il giorno: non costringetelo sulla sdraietta, fatelo muovere soprattutto su un piano d’appoggio piuttosto ampio, cosicché possa imparare a spostarsi da solo e a prendere confidenza con le proprie abilità motorie.

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L’importanza del rito notturno

L’importanza di una sorta di “rituale” notturno è ormai stata confermata dalla stragrande degli esperti in materia. È fondamentale che il piccolo sia abituato, prima di mettersi a letto, a fare sempre le stesse cose: dal bagnetto alle coccole, dal pigiamino alla lettura di una ninna nanna.

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Fino al compimento di un anno fatelo dormire con voi

Secondo la Honegger è importante che vostro figlio dormi nel lettone fino al 1 anno di età. Il co-spleeping in questo caso è necessario affinché le fasi del sonno di mamma e figlio si armonizzino, garantendo così un riposo ottimale per entrambi.

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Rispondere quando vi chiama la notte

Alcuni genitori, durante il sonno notturno, tendono quasi ad evitare il figlio che piange o che vi chiama: sbagliato! Se il piccolo fa storie durante la notte, rispondete e recatevi da lui: ricordatevi infatti che l’istinto naturale del bambino è quello di cercare la vicinanza della madre, cosa che fa fino al compimento del quinto anno di età.

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Fateli giocare da soli

Secondo la Montessori, è necessario che i bimbi giochino da soli. Se l’adulto agisce di continuo da protagonista, spiega la Honegger, il piccolo di conseguenza non vive a pieno l’esperienza della libera scelta, rallentando così il processo che lo porterà a diventare indipendente ed autonomo.

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No al ciuccio appena piange

Sbagliato anche ricorrere al ciuccio non appena vostro figlio inizia a piangere. In questo modo fate erroneamente capire al piccolo che succhiare diventa una sorta di autoconsolazione: questa pratica potrebbe diventare anche ripetitiva negli anni, con effetti negativi sul linguaggio.

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Fatevi ascoltare: ecco come

È importante che i genitori si facciano ascoltare dai figli, mostrandosi autorevoli ma non troppo: mai farsi vedere insicuri davanti ai piccoli, siate gentili ma risolutivi, attuando dei modi garbati ma senza rimproveri eccessivi.

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Condividere anche gli incubi

Ultimo, ma non meno importante, è un segreto che la Honegger consiglia a tutti i genitori: se vostro figlio vi racconta di di aver fatto un brutto sogno, fate finta di aver avuto anche voi un incubo, in modo che il piccolo capisca che quello che ha provato succede anche agli altri.

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