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Lo sport riduce il rischio di mal di schiena nei bambini

L’importanza di fare sport

È cosa risaputa quanto lo sport sia importante e fondamentale nella fase di crescita e sviluppo del bambino. Da ora, però, c’è un’altra motivazione per spingere i vostri figli a praticare attività fisica: fare nuoto, calcio, danza o qualsiasi altro tipo di movimento riduce il rischio di mal di schiena nei più piccoli.

Boom di mal di schiena nei bambini

Contrariamente a quanto si pensa, infatti, non sono solo i più grandi a lamentare acciacchi e problemi alla schiena. Negli ultimi tempi, si è registrato un vero e proprio boom di dolori talvolta anche invalidanti, fin dalla pubertà. Il motivo? Lo stare seduti tante ore a scuola ma anche a casa, chini su pc e tablet.

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Come risolvere il problema

Ecco perché gli esperti consigliano a tutti i genitori di iscrivere i loro figli a corsi sportivi in modo tale da ridurre il rischio di eventuali lombalgie. David Pomarici, osteopata, fisioterapista e responsabile del Servizio di posturologia dell’età evolutiva presso il GRUPPO INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano, spiega che:

Sempre più spesso i bambini iniziano a soffrire di mal di schiena in età adolescenziale, intorno agli 11 anni, e la colpa è delle abitudini scorrette, mancanza di attività motoria e passatempi sedentari, che modificano l’atteggiamento posturale.

ma sottolinea come

la postura sbagliata non significa maggior rischio di patologie della colonna vertebrale, come la scoliosi e la cifosi. Lì c’è un aspetto genetico e familiare

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Quando iniziare a fare sport

Secondo le statistiche, in media i bambini praticano sport solo un’ora a settimana. Inoltre sempre più ragazzi dispongono di una televisione nella propria cameretta, di videogiochi e pc che li spingono a restare in casa, seduti o sdraiati in modo sedentario.

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L’ideale sarebbe praticare almeno 60 minuti di attività fisica ogni giorno: non solo sport, ma anche passeggiate all’aria aperta, corsa (bastano anche solo dieci minuti quotidiani), equitazione (fondamentale per l’equilibrio) e calcio. Particolarmente importanti sono, secondo l’osteopata, anche il nuoto e le arti marziali: sport individuali che contribuiscono a far sì che il piccolo prenda consapevolezza del proprio corpo.