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L’aerosol per tosse e raffreddore nei bambini è inutile: lo dicono i pediatri

L’aerosol è inutile: l’allarme dei pediatri

Arriva settembre, i bambini tornano al nido, alla materna o a scuola, e le influenze sono all’ordine del giorno. Complice l’ambiente scolastico e ovviamente le basse temperature dell’inverno, i bambini da settembre a febbraio si ammalano molto spesso. I genitori passano così le stagioni tra autunno e inverno a fare i conti con le malattie del propri figli, portando i bambini dal pediatra più volte a settimana e cercando qualche medicinale in grado di farli stare meglio. A volte poi le mamme e i papà utilizzano le cure fai da te, come l’aerosol, che nessun genitore si fa mai mancare in casa. Secondo i pediatri però proprio l’aerosol è inutile per curare tosse e raffreddore dei bambini: perché?

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L’aerosol non fa guarire i bambini

I genitori italiani quando vedono che i loro piccoli hanno tosse o raffreddore, attaccano l’aerosol e costringono i loro figli a respirare all’interno della mascherina che emette il vapore. Secondo i pediatri però non ci sarebbero prove scientifiche che dimostrino l’efficacia dell’aerosol. I bambini infatti quasi mai si sentono meglio dopo aver fatto l’aerosol.

Secondo i pediatri ci sono invece altre buone abitudini che i genitori dovrebbero assumere. La tosse e il raffreddore dei bambini si combattono anche attraverso semplici gesti, e non necessariamente ricorrendo a medicinali. Secondo gli esperti i piccoli devono bere frequentemente, effettuare lavaggi nasali per eliminare muco e catarro, utilizzare fazzoletti di carta e lavarsi spesso le mani. I genitori devono invece umidificare adeguatamente gli ambienti e monitorare la temperatura in casa, che non deve mai superare i 20 gradi.

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Perché l’aerosol è inutile: lo spiega la pediatra

Secondo Susanna Esposito, professoressa Pediatria all’Università di Perugia e presidente dell’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, l’aerosol è inutile in molti casi. Ecco cosa ha spiegato la dottoressa.

L’aerosol ha senso per la cura della bronchiolite, della bronchite asmatica e della laringite, al contrario non serve nella rinofaringite, nella faringo/tonsillite e nell’otite media acuta, i comuni malanni di stagione. Se c’è eccesso di catarro nelle alte vie aeree l’unica pratica efficace sono i lavaggi nasali con una siringa riempita di soluzione fisiologica (10 ml per narice nei lattanti, 5 ml nei neonati), facendo passare il liquido da una narice all’altra: l’obiettivo è evitare la colonizzazione batterica nasale.

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Certo, in alcuni casi, come ha spiegato la dottoressa Esposito, l’aerosol è funzionante e necessario, ma non nella classica influenza. I casi nei quali l’aerosol è efficace sono bronchite asmatica, bronchiolite e laringite:

In caso di bronchite asmatica, con broncospasmi ricorrenti, ovvero un restringimento dei bronchi che provoca grave difficoltà respiratoria, si può procedere con salbutamolo e corticosteroidi in aerosol, mentre per la bronchiolite – un’infezione virale delle ultime diramazioni bronchiali frequente nel primo anno di vita – si fanno cicli solo con la soluzione ipertonica (ovvero acqua purificata con una concentrazione di sali superiore a quella del nostro organismo, che è dello 0,9%, ndr). Nella laringite ipoglottica, con tosse “a foca”, si opta per l’aerosol con soluzione fisiologica e cortisone. È bene aggiungere che la scelta dei corticosteroidi va fatta dal pediatra, perché non tutti hanno la stessa efficacia.

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