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Separazione, cambiano le regole: addio all’assegno di mantenimento

Separazione e divorzio, in arrivo novità che rivoluzioneranno l’intera materia

Da settembre un nuovo disegno di legge sui temi della separazione sarà discusso in Parlamento. Il ddl, proposto dal senatore della Lega Pillon, ha intenzione di rivoluzionare l’intera materia della separazione e dell’affidamento dei figli. Se il disegno di legge dovesse essere approvato, sarebbero molte le novità che andrebbero ad innovare il diritto famigliare. Con la nuova legge cambierebbero sia le modalità che i costi della separazione, ma le novità più importanti riguarderebbero l’affidamento dei figli e l’assegno di mantenimento che oggi, troppo spesso, impoverisce i padri che già di per sé non vivono in una situazione economica agiata. La nuova legge però andrebbe a sfavorire il genitore più povero, rendendo comunque disagiata la condizione di mamma o papà separato. Ma quali sono le novità principali del disegno di legge?

Disegno di Legge, quali sono le novità che potrebbero essere introdotte

Chi vorrà separarsi dovrà rivolgersi ad un mediatore familiare, come previsto dagli articoli 7 e 22 del disegno di legge. Questa figura professionale è a pagamento ed è a carico di chi vuole separarsi. Un incontro con il mediatore costerà alle coppie circa 50€ a seduta. A questi occorre aggiungere il costo degli avvocati. La separazione costerà dunque centinaia di euro alle famiglie italiane. La mediazione potrà essere interrotta in ogni momento se non ve ne sarà bisogno, ma il giudice potrebbe decidere di non escludere questa figura professionale.

La novità più importante del disegno di legge è l’eliminazione dell’assegno di mantenimento a favore del genitore più svantaggiato economicamente, tranne in rari casi. Il disegno non terrà conto del genitore che non ha un lavoro. L’art. 11 del progetto di legge prevede inoltre che chi non ha la possibilità di tenere il figlio in casa perché non ha spazi adeguati non ha il diritto di tenerlo con sé in tempi paritetici, ovvero uguali all’altro genitore.

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Norme nuove anche per quanto riguarda la casa in comune: se questa, in via eccezionale, viene affidata ad uno dei due genitori, questo deve versare all’altro un’indennità di occupazione soggetta a tassazione.
Separarsi costerà dunque di più, e soprattutto costerà di più mantenere un figlio per il genitore che avrà il minore a carico. I genitori svantaggiati economicamente rischieranno inoltre di non poter vedere spesso il figlio, data la norma che prevede l’obbligo di adeguati spazi per far sì che il minore stia con il genitore.

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Il minore deve passare uguale tempo con i genitori

Il minore ha il diritto di trascorrere con ciascuno dei genitori tempi paritetici o equipollenti, salvi i casi di impossibilità materiale salvo diverso accordo tra le parti, deve in ogni caso essere garantita alla prole la permanenza di non meno di dodici giorni al mese, compresi i pernottamenti, presso il padre e presso la madre, salvo comprovato e motivato pericolo di pregiudizio per la salute psico-fisica del figlio. In caso di difficoltà a mantenere queste proporzioni, sono previsti adeguati meccanismi di recupero durante i periodi di vacanza.
Vogliamo far sì che la separazione abbia il minor impatto possibile sulla vita dei figli. Quando i genitori sono conviventi non c’è uno dei due che è affidatario e l’altro che non lo è, ma entrambi si prendono insieme cura dei figli. Lo stesso paradigma va applicato in materia di separazione e divorzio. L’educazione non si fa via internet, occorre la presenza

ha dichiarato il senatore della Lega Pillon, che ha proposto il disegno di legge.

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Quando entrerebbe in vigore la nuova materia

Se il disegno di legge dovesse essere approvato, potrebbe entrare in vigore già da dicembre.
Intanto ci sono già pareri positivi, come quello dell’avvocato Marco Meliti, presidente nazionale Dpf-Associazione Italiana di Diritto e Psicologia della Famiglia:

Ci sono molti aspetti critici, che andranno valutati con la massima attenzione, ma le intenzioni sono ottime, perché abbiamo delle leggi che sono troppo sbilanciate a favore delle mamme.

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