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Latte materno: da cosa è composto?

Latte materno: perchè è meglio?

Il latte di mamma è speciale ed insostituibile. Unisce gli innumerevoli vantaggi nutrizionali, con quelli per la salute di mamma e bambino sia dal punto di vista fisico che psico-emotivo. Il latte materno non può essere considerato semplicemente un alimento, in quanto contiene anche cellule staminali, cellule immunitarie, ormoni, fattori di crescita, micronutrienti ed altri elementi fondamentali per lo sviluppo del neonato. Questo è il motivo per cui la promozione dell’allattamento al seno è l’arma migliore per garantire un miglioramento della salute in generale.

Il latte umano è il naturale alimento per i bambini e risponde in maniera ineguagliabile ai loro bisogni in evoluzione. È un alimento completo che contiene tutti i nutrienti necessari e nelle proporzioni ideali per una crescita ottimale. Il latte di ogni madre è diverso e si adatta in modo specifico ai bisogni del suo bambino. La sua composizione cambia a seconda che si tratti di un bimbo nato prematuro, a termine o due fratelli. Il latte umano fornisce ben più che nutrimento e protezione, beneficio che si estende oltre l’infanzia. Il latte umano viene digerito e smaltito rapidamente. Inoltre, gli effetti psicologici dell’allattamento hanno un valore incalcolabile: le frequenti opportunità di contatto fisico e visivo e di essere tenuto in braccio rappresentano stimoli importanti per lo sviluppo del bambino.

Allattamento: un’assicurazione per la vita

L’allattamento al seno per mezzo della suzione facilita la protezione a breve ma anche a lungo termine della mamma verso varie patologie. Si annoverano tra queste le malattie cardiovascolari, il tumore al seno, il tumore alle ovaie, la depressione e il diabete. Per il bambino i benefici vanno dal regolare sviluppo fisico e cognitivo, all’arricchimento delle barriere di difesa e la prevenzione verso tutta una serie di patologie.

La produzione del latte materno si adegua ai bisogni e alle richieste del singolo neonato. Alla poppata successiva verrà prodotta la quantità esatta che il bambino ha richiesto mediante la suzione nella poppata precedente! Il latte materno può essere conservato, qualora la situazione lo richiedesse. Inoltre, il bambino sa quando ha fame e quando è sazio, per questo motivo non ha senso imporre orari rigidi sulle poppate.

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Allattamento al seno: benefici del latte materno

Il latte materno ha un colore bianco-bluastro, un sapore dolce, è altamente digeribile ed è specie-specifico. Precisamente la composizione del latte materno varia da persona a persona e dall’inizio alla fine del periodo di allattamento, nel corso dei vari momenti della giornata e anche di ogni singola poppata. Subito dopo il parto, questo liquido, prende il nome di colostro, ha delle caratteristiche fisico-chimiche differenti che rispondono perfettamente al fabbisogno del neonato in quei precisi giorni dopo la nascita. Con il colostro la madre trasmette le proprie difese immunitarie al figlio, le quali lo proteggeranno nei primi mesi di vita. Il colostro appare giallo sieroso, molto ricco d’immunoglobuline di classe A e cellule immunitarie, composto principalmente da acqua, leucociti, proteine, grassi e carboidrati. Ha il ruolo di proteggere e ripulire l’organismo del neonato prima dell’arrivo del vero e proprio latte.

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Il colostro ha meno grassi, meno zuccheri, ma più proteine e immunoglobuline del latte maturo. Anche se la quantità puù sembrare troppo esigua, è quella giusta per quel momento della vita del neonato. Quando avviene la montata lattea, l’organismo del piccolo è pronto a nutrirsi in maniera differente. Oltre che nel susseguirsi dei giorni, come accennato, nell’ambito della singola poppata il latte cambia gradualmente composizione dall’inizio alla fine. Ecco perchè non è consigliato cronometrare e interrompere la poppata di un seno per passare subito alla suzione dell’altro. Il primo latte è quello più dissetante perchè ricco di acqua, mentre nella parte finale della poppata si concentra il latte più ricco di grassi, nutriente ed energizzante.

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Il latte fa la differenza!

Il latte fa bene se è specie-specifico, quello materno (umano) è composto dall’87% di acqua, che è l’elemento che non deve mai mancare per il benessere fisico dell’organismo. Il resto del latte umano è caratterizzato dall’1-2% di Proteine, dal 3-5% di Grassi, dal 6,5-10% di Carboidrati e dal 2% di Sali minerali (calcio, fosforo, sodio, potassio, cloro). La composizione del latte materno cambia man mano che il bimbo cresce, adattandosi alle esigenze del bambino. In linea generale, ogni singola componente è perfettamente calibrata nel rispetto delle specifiche esigenze del lattante.

Ad esempio, le proteine contenute nel latte materno sono sfruttate dal bambino al 100% (quelle contenute nel latte vaccino sono assimilate solo al 50%). Della componente proteica si annoverano le cellule immunitarie (IgA e IgG), il lisozima, la lattoferrina, ecc. Contiene anche una molecola “hamlet“, che secondo gli ultimi studi ha funzione antitumorale verso vari tipi di tumore.Il latte vaccino contiene il quadruplo delle proteine del latte umano. Inoltre, il latte di mucca, ricco di caseina, a contatto con i succhi gastrici, coagula dando un apparente senso di sazietà, a lungo. Invece, il latte materno, essendo altamente digeribile, garantisce più poppate che stimolano la produzione di altro latte da parte della madre.

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Latte dal seno: il nutrimento migliore per i nostri figli

Anche Karen Pryor, nel suo libro Nursing Your Baby, parla della composizione del latte. I bambini ricevono dal latte della madre, acqua in quantità sufficienti per le loro necessità metaboliche. Quando fa caldo, è la madre ad aver bisogno di una maggiore quantità d’acqua e non il bambino allattato al seno. L’acqua serve al neonato che non mangia latte di mamma ma vaccino, per permettere ai reni di eliminare i sali e le proteine inutilizzabili. Il latte materno contiene anche molte più vitamine di quello della mucca. Per questo i bambini nutriti artificialmente necessitano di un’integrazione di vitamine.

latte dal seno

I bambini allattati al seno, al contrario, non necessitano di nessun altro cibo sino all’età di cinque o sei mesi. Anche allora il latte materno continua ad essere una ricca fonte soprattutto di Vitamine A ed E, che sono liposolubili, ma anche D e C. L’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo, infatti, fino ai 6 mesi di vita del bambino. Dopo lo svezzamento auspica l’integrazione dell’allattamento al seno fino all’età di un anno o fino a quando mamma e figlio lo desiderano.

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Allattare al seno

Il latte vaccino ed il latte umano contengono all’incirca la stessa quantità di grassi. Il primo, però, contiene più grassi saturi del secondo, e ciò fa risultare il latte troppo pesante e grasso rispetto alle esigenze del neonato. Anche la componente zuccherina varia: il latte materno ha una maggiore quantità di zuccheri, di cui la maggior parte è lattosio (e una piccola percentuale di oligosaccaridi). Quest’ultimo è più facile da digerire e migliora l’utilizzo delle proteine. Non trascuriamo la rilevante quantità di lattobacilli, ovvero batteri buoni di cui il latte di mamma è assai ricco. Questi andranno a costituire la solida flora batterica intestinale del bambino, proteggendolo a vita da allergie, intolleranze e infezioni.

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Latte di mamma

I benefici legati al latte materno in sè sono dunque numerosi, ma è soprattutto l’allattamento al seno ad accrescere i vantaggi di questa importante risorsa. Mamma e bambino possono disporre così di un momento di intimità, di contatto, di scambi reciproci e di un legame indissolubile che cresce ad ogni poppata. La sicurezza di cui gode il bambino e la serenità che l’allattamento regala alla mamma non sono pareggiabili. Per non citare la prevenzione nei confronti di problemi quale, ad esempio, l’ingorgo mammario.

Allattare al seno è anche imparare a conoscersi, ed usufruire dell’importante risorsa che la natura ha messo a disposizione di madri e figli. Una buona informazione dà le basi alla sicurezza e la pazienza che ci vuole per avviare e mantenere un buon allattamento. Per qualsiasi dubbio o problema riscontrato basterà contattare la propria ostetrica per riprendere serenamente ad allattare. Rari sono i casi in cui è necessario interrompere l’allattamento esclusivo, ma prima di prendere questa decisione è necessario valutare tutte le possibili soluzioni insieme all’ostetrica. Non esiste nutrimento migliore per un neonato del latte della sua mamma!