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Le donne dovrebbero avere un figlio a 20, 30 o dopo i 40 anni? I pro e i contro di ogni età

Diventare mamma: c’è un’età giusta?

Avere un figlio a 20, 30 o oltre i 40 anni?
La domanda che molte donne si pongono all’idea di allargare la famiglia è proprio questa.
Qual è l’età più giusta per avere il primo figlio?
Intorno a tale quesito aleggiano molte risposte – più o meno – interessanti: vi sono coloro i quali pensano che avere figli in età “adulta” sia decisamente meglio per ovvie ragioni, come il sistemare la propria carriera lavorativa e avere maggiore stabilità economica. Di contro, vi è il pensiero che vede la maternità di gran lunga migliore in età “giovanile” per altrettante buone ragioni: prima tra tutte la pazienza che si ha nel crescere un pargoletto, secondo, la maggiore facilità nel procreare.

Insomma, aldilà delle motivazioni, cerchiamo di analizzare le possibili varianti a livello sia scientifico che naturale e capiamo meglio quale sia l’età giusta (se mai ce ne fosse una) per avere un figlio.

Avere un figlio prima dei 30 anni: pro e contro

Per tutte coloro che si chiedono quale sia l’età migliore per avere un figlio, la risposta che la scienza indica è, alquanto, chiara sotto un punto di vista prettamente fisico.

Ne sanno qualcosa anche le star che hanno deciso di diventare mamme in età giovanile. Un esempio su tutte è la showgirl Michelle Hunziker che ha avuto la sua primogenita poco più che maggiorenne con l’allora marito, Eros Ramazzotti. Altro esempio di mamma under 30 è l’attrice tutta italiana Ornella Muti che ha messo alla luce sua figlia Naike a soli 19 anni!  I casi di mamme vip molto giovani sono tanti e in tutto il mondo: un altro esempio oltreoceano è l’attrice afroamericana Whoopi Golberg che diventò madre a soli 18 anni di Alex Martin.

In età giovanile, in questo caso intendiamo donne sotto i 30 anni di età, procreare è ritenuto maggiormente più facile rispetto a quelle donne che attendono i 35 anni e oltre. Le ragioni di questa facilità sono dovute alla fertilità della donna che, appunto in età giovanile, è più forte. Ma scopriamo nello specifico quali sono i pro legati all’avere un figlio tra i 20 e i 30 anni.

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I vantaggi fisici dell’avere un figlio prima dei 30 anni

Da un punto di vista prettamente fisico, gli anni tra i 20 e i 30 rappresentano il periodo migliore per affrontare una gravidanza. Questo perché esiste una maggiore probabilità mensile di concepire un bebè.

Inoltre, i cicli mestruali della donna in questa fascia d’età sono molto più stabili rispetto agli stessi in età adolescenziale, il che rende anche più facile monitorare l’ovulazione.

In più, sempre in età giovanile gli ovociti della donna sono di ottima qualità. Avere un figlio prima dei 30 anni comporta meno rischi a livello fisico; la gravidanza risulta più semplice, con meno complicanze e, in ultimo, il fisico della donna supporta meglio il peso del pancione sull’intera struttura ossea, sui muscoli e, in modo particolare sulla schiena!

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Gli svantaggi dell’avere un figlio prima dei 30 anni

Se è vero che sono più i vantaggi (a livello fisico) nell’avere un figlio prima dei 30 anni di età, esistono anche dei piccoli svantaggi nel diventare mamme in età giovanile.

Sempre a livello puramente fisico, avere una gravidanza prima dei 30 anni e, ancor peggio, prima dei 20 anni, potrebbe comportare degli svantaggi come:

  • la preeclampsia, o ipertensione indotta dalla gravidanza. E’ da specificare che la preeclampsia non è correlata all’età ma si verifica di solito nella prima gravidanza e le donne di questa età sono maggiormente più predisposte, proprio perché affrontano la loro prima gravidanza;
  • nascita del bimbo sottopeso: può esserci un maggior rischio di basso peso alla nascita per il neonato se la mamma ha adottato uno stile di vita non adeguato come il fumo o una cattiva alimentazione. Anche questa variabile esula un po’ dall’età della donna ma, è più probabile che una giovane donna abbia meno consapevolezza di tali rischi rispetto a una donna più matura;
  • mancanza di stabilità economica: questo fattore, ovviamente, è al di fuori degli svantaggi fisici e si rifà prettamente alla vita professionale e lavorativa della donna che, in età giovanile, nella maggioranza dei casi, ancora non ha raggiunto l’apice del successo e della soddisfazione nel campo lavorativo. Quindi, uno degli svantaggi è proprio questo: la mancanza di una stabilità economica e di una carriera professionale avviata e solida.

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Avere un figlio tra i 30 e i 40 anni di età: quali sono gli svantaggi?

Concepire un figlio, magari il primo, in età adulta (tra i 30 e i 40 anni di età) è, oggigiorno, sempre più la “regola” che le donne italiane seguono. E’ sempre più facile scovare pancioni in donne di questa età rispetto a giovani ventenni.

A livello fisico, avere una gravidanza in questa fascia di età è maggiormente più complicato seppur non impossibile! Nello specifico, a questa età diventa più difficile concepire poiché gli ovociti non sono, come nel caso precedente, “in forma piena”.

In questa fascia di età le cellule uovo delle trentenni sono più mature rispetto al decennio precedente e quindi potrebbe volerci qualche tentativo in più per riuscire a rimanere incinta. Il tempo medio stimato per rimanere incinte è, difatti, più lungo: servono mediamente dai 3 ai 6 mesi in più di tentativi mirati, ovviamente in assenza di problemi che possono diminuire la fertilità. Mentre, il vero calo della fertilità si ha dopo i 36 anni di età.

Avere un figlio dopo i 30 anni comporta maggiori probabilità di complicanze nella gestazione. Nello specifico:

  • insorgenza di diabete gestazionale: dopo i 35 anni, in modo particolare, se una donna ha messo su qualche chilo di troppo, è più difficile tornare in forma con il rischio, durante la gravidanza, di incorrere in complicazioni come ipertensione e diabete.
  • placenta previa: dopo i 35 anni si ha più la possibilità di un aumento della placenta previa. Questo rischio comporta la possibilità di emorragie interne poiché la placenta tenderebbe a crescere maggiormente vicina al collo dell’utero.
  • gravidanze a rischio: in questa fascia d’età e, subito dopo i 35 anni, si è più portate a sviluppare delle gravidanze a rischio. Questo comporterebbe maggiori percentuali (seppure in maniera ridotta) di incorrere in malformazioni del feto e l’insorgenza di Sindrome di Down. Dalle statistiche effettuate, 1 su 356 bambini concepiti dopo i 35 anni potrebbe essere soggetto a sindrome di Down, mentre prima dei 20 anni, la percentuale si abbassa notevolmente con 1 su 1352.

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Avere un figlio tra i 30 e i 40 anni: quali vantaggi?

I vantaggi legati all’avere un figlio in questa fascia d’età sono, comunque, notevoli sotto un punto di vista economico. Certo, non per tutti sarà così e non è detto che una donna più giovane abbia meno stabilità economica e finanziaria di una donna di 40 anni ma, nella maggioranza dei casi, avere un figlio da “adulti” comporterebbe tra i vantaggi acquisiti proprio questo punto.

A questa età, una donna che pensa di metter su famiglia ha, di norma, una sua indipendenza economica, un posto di lavoro o, comunque una stabilità professionale ed una carriera già avviata che, le permettono di dedicarsi senza stress all’essere mamma.

I benefit non finiscono qui, perché a questa età si ha più consapevolezza della vita, di cosa sia giusto o sbagliato fare (anche se non per tutte è così, sia chiaro!). In più, si ha una relazione con il proprio partner, marito, molto più stabile e matura.

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Avere un figlio oltre i 40 anni di età: i vantaggi

Nel panorama italiano, sempre più spesso notiamo donne che concepiscono il loro primo figlio dopo questa soglia di età. I 40 anni stanno, lentamente, diventando i nuovi 30? Se è vero che la vita si sta allungando, è altresì vero che diventare mamme alla soglia dei 40 o anche oltre, sta diventando la prassi. Lo sanno bene anche alcune celebrità che hanno deciso di diventare mamme oltre i 40 anni.

Tra gli esempi più noti, troviamo la star americana Brigitte Nielsen che, all’età di 55 anni, nel giugno del 2018, ha dato alla luce sua figlia Frida. L’attrice ha dichiarato in un’intervista a VanityFair, rispondendo a chi ha avanzato alcune perplessità circa la sua scelta di diventare mamma oltre i 50 anni:

Forse sono la mamma più vecchia d’America, e allora? La gente dice: “Magari tra vent’anni sarai morta, perché ti sei presa la responsabilità di una creatura così piccola?”. Mi piacerebbe avere una sfera di cristallo: nessuno sa dove sarà fra vent’anni. E comunque le persone usano due pesi e due misure. Nessuno alza un sopracciglio per un papà di 60, 70, 80 o anche 90 anni. Eppure un bambino ha bisogno di una madre così come di un padre.

Ma rimanendo in casa nostra, anche in Italia, vi sono state celebrità che hanno scelto la maternità oltre i 40 anni d’età. Un esempio più recente è dato da Ramona Badescu, che nel settembre del 2019, a 51 anni, grazie agli ovuli congelati in passato ha dato il benvenuto al suo primo figlio maschio. Così come la rock star Gianna Nannini che è diventata mamma a 54 anni della meravigliosa Penelope.

Allo stesso modo la nota imitatrice Emanuela Aureli, diventata mamma del piccolo Giulio nel 2015 all’età di 42 anni anni, ha dichiarato:

Io non ho mai davvero creduto che un giorno sarei diventata mamma. Mi sono sempre concentrata così tanto sul lavoro che la maternità mi sembrava qualcosa di bellissimo e irraggiungibile. […] Alla mia età una gravidanza va presa con ancora più cautela di quanto già non si faccia abitualmente. […] Certo, è anche vero che per questo bambino non so se sarò una mamma o una nonna, visto che l’età è quella che è. […] Attraverso questa mia gravidanza, mi piacerebbe lanciare un messaggio a tutte le donne, specialmente a quelle che amano la vita: se Dio non vi regala il dono di un figlio, non rincorrete la maternità a tutti i costi. Vuol dire che il Padre Eterno ha voluto così. Invece, se il figlio arriva, bisogna saper gioire del grande miracolo accaduto nella propria vita.

Insomma, gli esempi che si potrebbero fare di donne over 40 e, molto più vicine ai 50 anni di età sono davvero tante. Questo dato sta a significare che, molto probabilmente, una età giusta per essere mamme non esiste.

In passato questa età era ritenuta al limite nel concepimento di un bambino. Non sempre ci si riusciva e, nella maggior parte dei casi, avere un figlio diventava molto complicato! Oggi, per fortuna, non è più così e, complice uno stile di vita sano e un’alimentazione adeguata, avere un figlio dopo i 40 non è così difficile come si pensa.

Quali sono i vantaggi nel procreare a questa età? Anzitutto:

  • stabilità economica: in questa fase di età la donna ha sicuramente una sua stabilità finanziaria, un lavoro soddisfacente e un’abitazione che le permettono comodamente di essere madre senza tanti problemi;
  • consapevolezza: dopo i 40 anni si ha molta più consapevolezza di cosa si voglia davvero nella vita, di cosa si possa dare e quali siano i limiti da non oltrepassare. Questo “quadro” più razionale, permetterebbe alla donna di gestire meglio un neonato e la sua crescita;
  • essere mamma a 40 anni aiuta psicologicamente la donna e rende il bimbo più felice: l’ossitocina prodotta in gravidanza e durante l’allattamento riduce i livelli di stress favorendo il buonumore.

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Quali sono i rischi di una gravidanza dopo i 40 anni?

Se i vantaggi sono notevoli a livello economico e psicologico, sul versante puramente fisico, avere un figlio oltre i 40 anni di età può comportare degli svantaggi, a volte, anche pesanti. Questo, ovviamente, varia da donna a donna, da una serie di fattori pregressi, sia genetici che fisici, alcuni dei quali non dovuti solo all’età avanzata. Ma vediamo insieme, nello specifico quali sono questi svantaggi:

  • concepimento poco probabile a causa della scarsità di ovociti presenti nella donna over 40;
  • rischio di anomalie cromosomiche come Sindrome di Down: il rischio di avere un bambino con tale sindrome è di circa 1 su 97 a 40 anni e 1 su 23 a 45 anni;
  • rischio di aborti spontanei più frequenti;
  • ciclo mestruale più irregolare per l’avvicinarsi della menopausa;
  • rischio di gravidanze multiple dovuto ad un maggior squilibrio ormonale in questa fascia d’età;
  • dolori alle articolazioni o le vene varicose;
  • facilità nel prendere perso rispetto a precedenti gravidanze e per un rallentamento del metabolismo.

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In conclusione: qual è l’età giusta per avere figli?

Siamo arrivati alla fine di questo approfondimento sui vantaggi e gli svantaggi di avere un figlio in diverse età della vita di una donna. Abbiamo scoperto che, se in età giovanile (tra i 20 e i 30 anni) la facilità di concepire è maggiore rispetto ad una donna over 40, abbiamo anche notato che, per questa ultima fascia d’età, i vantaggi nel mettere alla luce una nuova vita comporta un guadagno in termini di salute psicofisica notevole.

Dunque, il quesito alla nostra domanda iniziale, se sia meglio avere o meno un figlio a 20, 30 o oltre i 40 anni, ci porta ad una conclusione più che ovvia: l’età conta, certamente, ma quello che è qui rilevante è la voglia, la facoltà e il desiderio di essere mamma, indipendentemente dall’età anagrafica che si ha.

Non esisterebbe, difatti, una età appropriata per avere un bambino, piuttosto, esiste l’esigenza di amare con tutta sé stessa il pargolo che la vita ci sta donando. Ogni età, con i suoi vantaggi e svantaggi, è quella giusta!

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