bambini vivaci

Figli ingestibili: cosa fare? Ecco quali sono le strategie da adottare per gestire la loro vivacità.

Come gestire figli vivaci?

Non stanno mai fermi, sono instancabili, particolarmente energici e incontrollabili. Di chi stiamo parlando? Dei figli vivaci, ovviamente. Bambini ingestibili che spesso mettono letteralmente in crisi i propri genitori. Ma cosa è giusto fare per gestire la vivacità del proprio bambino? È giusto ricorrere ad urla, punizioni e schiaffi? Vediamo insieme quali sono le giuste strategie da adottare con un figlio vivace.

Bambini vivaci ed iperattivi

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Potremmo chiamarli bambini-terremoto, per la loro vivacità ed energia. Sempre in movimento, non amano stare fermi o stare in silenzio, sono spesso distratti, hanno sempre voglia di fare, sono realmente ingestibili ed impulsivi. Così si presentano i bambini vivaci. Bambini che spesso esasperano i propri genitori e non solo. E sì, perché a scuola è proprio impossibile controllarli e i richiami sono continui.
Bisogna fare però attenzione a non confondere la vivacità con l’iperattività, nota come “Sindrome da Deficit di Attenzione con Iperattività”. Un bambino è iperattivo quando presentano almeno otto tra i disturbi del comportamento riconosciuti dall’Associazione Psichiatrica Americana.

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Quest’ultima oltre all’impulsività, all’irrequietezza motoria, all’incapacità di restare fermi ed attenti; riconosce anche altri disturbi del comportamento in un bambino. Ad esempio: la loquacità, la difficoltà a giocare tranquillamente, a rispettare il proprio turno o a rimanere seduto. Inoltre un bambino iperattivo potrebbe presentare un ritardo nell’apprendimento scolastico.
Purtroppo d’avanti a questi casi l’adulto tende quasi sempre a mettere il bambino al centro di punizioni e sgridate, molto spesso facendolo sentire “sbagliato”.

A questo punto però, la domanda è:

Quali sono le strategie che un genitore deve saper adottare? Vediamolo insieme.

Come gestire figli vivaci

gestire i figli

Mamma e papà, d’avanti a comportamenti ingestibili spesso perdono la pazienza e non sanno proprio cosa fare. Quando la situazione sembra essere fuori controllo, spesso capita che alzino la voce, assegnino severe punizioni o che scappi qualche schiaffetto. Ma è educativo tutto ciò, visto che spesso non si ottiene alcun risultato?
Ovviamente la risposta è no, infatti è necessario gestire la vivacità senza urla e soprattutto senza arrivare alle mani. Anche perché questo atteggiamento non fa altro che peggiorare il comportamento del bambino.

Ecco quali sono le strategie giuste da adottare se si hanno figli particolarmente vivaci.

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1: No alle urla

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I genitori che perdono la pazienza spesso iniziano ad urlare o ricorrono alle mani con schiaffi e sculacciate. Questo però è sbagliato, per nulla educativo e controproducente.
La prima cosa da non fare con i bambini vivaci è alzare la voce. Urlare, infatti, non serve a niente se non ad ottenere l’effetto contrario. Il bambino, infatti, si potrebbe innervosire e alterare ancora di più.

2: Sì a voce calma e pacata

È bene destabilizzare la rabbia del proprio bambino con la calma e la pacatezza. Tant’è vero che un atteggiamento più controllato del genitore può far diminuire la rabbia nel bambino.
Tutto questo è spiegato dalla scienza con la “chimica della rabbia”: le urla non fanno altro che aumentare l’ormone dello stress nel bambino, agitandolo ulteriormente, mentre la calma fa aumentare i livelli dell’ormone del benessere.

3: No alle punizioni

punizioni

Quando la situazione è fuori controllo, spesso il genitore adotta la tecnica delle punizioni o del time out. In realtà però la psicologia ci insegna che questi metodi disciplinari andrebbero ormai superati perché ritenuti diseducativi.
Privare il bambino del suo giocattolo preferito, dello sport o invitarlo a rinchiudersi in camera a riflettere non sempre aiuta il bambino a riconoscere gli errori commessi.

4: Sì ai premi

La strategia migliore da adottare, invece, consiste nel rinforzare i suoi comportamenti positivi.
A tal proposito viene proposta una tecnica nota come “Token economy”. Essa consiste nell’attribuire un gettone simbolico al bambino ogni qual volta ha un comportamento positivo. Raggiunto un numero di gettoni, il bambino viene premiato. L’obiettivo di questo “gioco” è quello di rinforzare i comportamenti giusti e corretti.

5: No a schiaffi e sculacciate

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I genitori sono esseri umani e in quanto tali anche loro possono perdere la pazienza. Di fronte ad alcuni capricci, perdono letteralmente le staffe a tal punto da arrivare alle mani. Ma schiaffi e sculacciate non sono la giusta soluzione per controllare la vivacità dei propri figli. A violenza corrisponde altra violenza e si rischia di crescere un bambino rabbioso e violento verso gli altri. Dare uno schiaffo è diseducativo, umiliante e inefficace. Il bambino può anche obbedire nel momento in cui riceve uno schiaffo, ma lo fa solo ed esclusivamente per paura. In questo modo imparerà mai dall’errore.
Dunque no alle urla, no a schiaffi e no alle sculacciate.

6: Sì ai genitori autorevoli, no ai genitori autoritari

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Abbiamo detto che urlare contro il proprio bambino non serve a nulla. Delle volte, per correggere un suo comportamento sbagliato è sufficiente che il genitore gli parli con tono pacato ma deciso. Mamma e papà devono essere figure autorevoli ma non autoritarie, da temere.
Altra cosa importante è evitare tanti discorsi, giri di parole. Quindi poche parole ma con tono deciso.
È vero che il dialogo è fondamentale e che comprendere i perché di tanti capricci è importante, ma “quando è basta è basta”.

7: Dedicare tempo ai figli quando sono tranquilli

È poi altrettanto vero che prevenire è meglio che curare, quindi nei momenti di calma del bambino è bene dedicargli del tempo svolgendo delle attività tranquille. Sono da evitare TV, videogiochi, cellulari e film troppo violenti. Sotto mille attenzioni, il bambino è magicamente sereno, “gestibile” ed è molto difficile che arrivi a certi estremi.

8: Essere genitori coerenti nel rispetto delle regole

Far rispettare le regole è sempre un’impresa difficilissima.
I bambini non amano affatto le regole e più vengono imposte più ci sembra che vadino in un certo senso “controcorrente”. Ma i “no” ci sono, anzi devono esserci per gestire al meglio il loro comportamento e per far capire loro cosa è giusto e cosa non lo è.

È bene che il genitore sia coerente: se ha stabilito una regola, questa va rispettata. Non devono esistere ricatti nè negoziazioni. E soprattutto, dinanzi ad un capriccio non deve cedere per nessuna ragione al mondo. Se mamma e papà hanno deciso che si va a dormire presto, è così e basta. Pianti e lamenti non devono intenerire i genitori.
I bambini devono capire che i genitori hanno in mano le redini della situazione e che nulla possono fare per ottenere ciò che vogliono.