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Parma, allatta in università e viene allontanata: il motivo è assurdo

Parma, studentessa allatta in università

Molto spesso sentiamo parlare di donne che vengono allontanate da bar, musei e locali pubblici solo perché stanno allattando. L’ultima storia di questo tipo riguarda una giovane che mentre si trovava nell’Università di Parma, è stata invitata ad andare via dall’Ateneo per “non urtare la sensibilità degli altri studenti“.

I fatti

Una ragazza ventisettenne era giunta in università per aspettare il fidanzato, un medico trentaduenne originario del Libano arrivato in Italia per specializzarsi in fisiatria. Durante l’attesa, la giovane Olia ha avuto necessità di allattare suo figlio, di due anni e mezzo. A quel punto, però, la ragazza sarebbe stata fermata da una guardia giurata che l’avrebbe esortata a lasciare l’edificio.

Non può allattare qui, pensi alla sensibilità degli studenti, si allontani

sarebbero state le parole dell’uomo, secondo quanto riporta la Gazzetta di Parma.

allattamento materno

Il compagno della donna ha denunciato l’episodio

A denunciare l’episodio è stato il compagno della donna, Simon Younes.

In quel momento la mia compagna si è trovata nelle condizioni di dover allattare il pargolo, per cui si è seduta ,si è coperta con la sciarpa e l’ha attaccato al seno per saziarlo. Nulla di strano e nulla di più naturale. Neanche cinque minuti dopo è uscita una guardia giurata dal suo ufficio che, senza nemmeno salutarci, ci ha invitati a spostarci dicendo che non era una zona per l’allattamento dei neonati e che dovevamo considerare la sensibilità degli studenti, precisando che un’area universitaria non era adatta a queste scene

ha fatto sapere l’uomo.

La replica dell’Ateneo

La storia, inevitabilmente, ha suscitato un clamore tale che l’Università è stata costretta a replicare in una nota ufficiale. In questa, l’Ateneo stigmatizza l’episodio promettendo che saranno effettuati accertamenti: poi, le scuse pubbliche nei confronti dei protagonisti della triste vicenda.

Saranno effettuati i doverosi accertamenti circa il deplorevole episodio, l’ateneo ribadisce e conferma la propria grande attenzione nei confronti dei diritti umani e sociali. Nella fattispecie, si ribadisce il principio secondo il quale l’allattamento al seno è il principale determinante di salute nei primi anni di vita: è doveroso da parte di ognuno, istituzioni in primis, promuoverlo e favorirlo, garantendo il diritto delle mamme di allattare liberamente.

L’Università ha poi aggiunto la volontà di realizzare, all’interno della struttura, tre aree in cui tutte le donne che frequentano l’Università – dalle studentesse, alle dipendenti – possano allattare in totale libertà i propri figli:

Il Comitato Unico di Garanzia (CUG) dell’Ateneo, con il pieno appoggio del Rettore Paolo Andrei, ha strutturato nei mesi scorsi un progetto per la creazione di 3 spazi all’interno dell’Università dove le studentesse, le dipendenti, ma anche le private cittadine che ne abbiano necessità, potranno allattare e accudire i propri bambini. Con l’occasione, porgiamo le nostre scuse al papà e alla mamma che sono rimasti vittime di questo spiacevole episodio

fave in allattamento

“Allattamento è… ovunque lo desideri”

La storia raccontata pone di nuovo l’accento sulla questione dell’allattamento in luoghi pubblici. A tutela delle donne coinvolte in queste circostanze è nata la campagna di sensibilizzazione Allattamento è… ovunque lo desideri, in occasione della quale è stato istituito il primo sportello nazionale dedicato.